Reggio, nuova denuncia di Pazzano: 'Ritardi nei pagamenti degli assistenti educativi'

"Pretendiamo che per le prossime mensilità si rispettino gli accordi". Le parole del consigliere comunale

“Non è efficienza amministrativa, ma uno stillicidio politico-burocratico. La sintesi suprema delle condizioni di Reggio Calabria e della agibilità democratica.

Dopo un mese dall’incontro presso Palazzo San Giorgio con il Sindaco facente funzioni, gli assessori al Welfare e alle Finanze, i rispettivi dirigenti e alcuni rappresentanti degli assistenti educativi, ancora per diverse decine di lavoratrici e lavoratori lo stipendio del mese di novembre è una chimera. Forse a chi riceve lo stipendio tutti i mesi puntualmente quattro mesi di ritardo sembrano nulla: si può essere pazienti, con la pazienza degli altri!

Pare che, stavolta, oggetto dell’ennesimo ritardo su ritardo su ritardo sia un problema in sede di bonifico. Che volete che sia, recupereremo!

Per quanto ci compete, dopo essere stati presenti a tamburo battente nel chiedere incontri ufficiali e presentare le problematiche in Consiglio Comunale, nelle Commissioni, ai tavoli istituzionali, in Prefettura, che ci dicano cosa dobbiamo fare! Rassegnarci? Dire che a Reggio è tutto inutile? Dire che questa è la fotografia esatta di una città che non vuole cambiare? Dire che a Reggio è meglio non protestare, stare zitti, chiedere favori col cappello in mano, perché tanto non cambierà mai niente? Noi non ci rassegniamo! Non siamo noi a sbagliare nel chiedere trasparenza, efficacia ed efficienza ad una macchina amministrativa che NON funziona (col “non” maiuscolo).

Mediamente, per una serie di accidenti divini e non certo di capacità gestionale, una pratica relativa ad una mensilità per gli assistenti educativi rimbalza tra gli uffici per 90 giorni. Mediamente. Se non intervengono ulteriori imprevisti a portare i ritardi a 120 e più giorni: ma in una macchina che non va, è sufficiente un po’ di vento per rallentare ulteriormente.

Ora: questa è la storia così come si è compiuta fino ad oggi. Pretendiamo – non chiediamo, pretendiamo! – che per le prossime mensilità si rispettino gli accordi presi al tavolo del 25 febbraio scorso a Palazzo San Giorgio. Parliamo comunque di recuperare a dei ritardi notevoli, non c’è nessuno da ringraziare.

Vorremmo solo che a Reggio non apparisse inutile avere rispetto delle istituzioni e scegliere vie di rappresentanza democratica per presentare le criticità; non ci fosse un continuo rimpallarsi di responsabilità tra competenze politiche, settori, uffici, in un guazzabuglio politico-burocratico in cui nessuno risponde mai.

La politica dimostri di saper rendere efficienti i settori, di imprimere un cambiamento alla macchina amministrativa. Se poi una media di tre mesi per trattare una pratica sembra a qualcuno efficienza, che lo dica chiaramente. Se a qualcun altro sembra inevitabile, che lo dica: apprenderemmo di non essere un unicum in Italia.  Se qualcuno ritiene positiva ed efficiente la verifica delle tempistiche, che lo dichiari.

Abbiamo presentato diverse volte – e sempre in sedi ufficiali – le possibili soluzioni per dare un cambio di marcia in questa situazione così mortificante, umiliante. Si voglia trovare una soluzione: ieri!

La nostra esperienza ci dice – e non riteniamo di poter essere smentiti – che non possono costituire alibi né la carenza di personale, né il Covid, né gli alieni, né le cavallette.

Si lavori con una programmazione, con una organizzazione seria ed efficiente dei ruoli e dei tempi, si riconosca la piena dignità di chi lavora con i fatti. Tutto qui”.