L'ing. calabrese della Nasa boccia la politica: 'Italia? Un mondo congelato. Chi rimane deve lottare'

Ai nostri microfoni Roberto Furfaro, scienziato di origini roccellesi boccia la politica e critica l'Italia: 'Una gerontocrazia. solo le nuove generazioni possono cambiare questo Paese'

Roberto Furfaro vive in Arizona da moltissimi anni. E’ nato a Roccella e dal piccolo paese della jonica ha raggiunto l’America, esclusivamente grazie al suo impegno e alla sua passione.

Follemente innamorato dello spazio, in tutti i suoi aspetti, Roberto, oggi ricopre uno dei ruoli più importanti all’interno della NASA, a Tucson in Arizona.

Lo abbiamo incontrato, in occasione del II Convegno Internazionale “Applied Intelligence and Informatics 2022“, all’interno della facoltà di Ingegneria a Reggio Calabria. Seduto, all’interno dell’aula magna, al termine dell’incontro, ci racconta la sua idea di Italia. Quali le emozioni del rientro in Calabria?

“Tornare a Roccella  in Calabria equivale a tornare all’infanzia. E’ come ritornare bambini. Sono via dalla Calabria da più di 20 anni ma il paesaggio della Calabria non si dimentica. Cosa mi piace dell’America? Per me ormai gli Stati Uniti sono la mia casa. Dell’Arizona, il posto in cui vivo, e in generale dell’America, mi piace la mentalità, l’apertura, l’ottimismo e la meritocrazia”.

Roberto Furfaro, sin dal suo arrivo in America è stato sempre incoraggiato.

“In America mi è hanno sempre sostenuto e mi hanno sempre dato carta bianca per sviluppare i miei progetti e hanno sempre incoraggiato i miei sogni”.

Ma come vede l’Italia Roberto Furfaro?

“L’Italia sembra un mondo congelato nel tempo, specialmente la nostra Calabria. E’ un paese interessante. Vedo pessimismo per il futuro e ci sono sempre problemi di cui non si riesce mai a vedere una via d’uscita nonostante i nostri talenti del sud. I miei studenti italiani sono di una qualità eccezionale ma non abbiamo nel nostro Paese la capacità di nutrirli e curarli e dargli opportunità. Andare all’estero non è una cosa negativa. Dappertutto c’è uno scambio di idee ma tutte le capacità non si riescono ad implementare nella nostra terra”.

Roberto Furfaro, per sua natura è un’ottimista ma pensando alla sua Italia, rimane molto ma molto critico. Il suo giudizio nei confronti della politica è impietoso.

“Vorrei essere ottimista perchè ho imparato ad entusiasmarmi negli Stati Uniti ma quello che vedo in Italia è che nessuno si prende le proprie responsabilità. Se noi scegliamo delle persone e quelle persone non producono bisogna fare un ricambio e non scaricare le responsabilità. Chi governa male deve andare via. Vedo sempre le stesse facce di 30 anni fa”.

Oggi il prof. Furfaro inventa sonde, robot, e tutto ciò che serve all’uomo per conquistare ed esplorare il sistema solare.

“Una delle cose più avanzate di cui ci stiamo occupando riguarda lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale per la guida ed il controllo di satelliti spaziali. Vogliamo sviluppare dei sistemi che autonomamente riescano a prendere decisioni e stiamo sviluppando reti neurali che possano lavorare in ambienti estremi”.

Infine un messaggio ai tenti giovani calabresi.

“Se si sceglie di rimanere qui in Calabria bisogna lottare, se si sceglie di andare via è necessario avere in mente sempre la propria terra cercando di ritornare o contribuire da lontano. Le scelte sono personali ma il contributo può essere dato da tutti e ad ogni livello. Alle nuove generazioni dico di non perdere le speranza perchè l’Italia è in mano ad una gerontocrazia e gli unici che possono cambiare questo Paese sono i giovani”.