Addio Roof Garden, non troveremo un vecchio amico ma qualcosa di nuovo

Le speranze dei Reggini, di poter nuovamente varcare le usate soglie, e di poter, ancora, respirare quell’atmosfera elegante e raffinata che tanto piaceva, sono definitivamente tramontate

La notizia si è sparsa come un baleno per la città: al Roof Garden sono iniziati i lavori di ristrutturazione. E due generazioni di Reggini hanno provato un sottile piacere nell’apprenderla, come quando accade di ritrovare un vecchio amico da tempo lontano.

Nella storia civile di una città, capita spesso che un luogo specifico diventi quasi il simbolo di un momento particolare. Così è accaduto per il “Bar Pasticceria Roof Garden”, la cui chiusura, che si protrae ormai da oltre quarant’anni, rappresenta la triste testimonianza dell’involuzione della città che, purtroppo, ha visto l’obliterazione di alcuni altri punti-cardine del suo passato civile.

Parlo del “Centralino Belfanti”, del “Cinema Orchidea”, del “Cinema-Teatro Siracusa”, diventato una rispettabile paninoteca, del “Cinema-Teatro Margherita”, adibito alla vendita di qualificati capi d’abbigliamento. Per non parlare del mitico “Hotel Miramare”, autentico buco nero.

È stato detto che Reggio Calabria deve “rinascere”: parole sante! E sono convinto che per raggiungere questo improcrastinabile, fondamentale obiettivo, serve che quattro persone di buona volontà, individuate fra quelli che sanno e che possono, si siedano ad un tavolo, e non si alzino finché non avranno definito modi, mezzi e tempi per ridare alla nostra cara Città gli aggettivi di un tempo: bella e gentile.

Non sarà il Roof Garden, dunque, a riaprire i battenti; una struttura commerciale, certamente di alto livello, occuperà quei locali, con la dovuta dignità ed efficienza. Ma le speranze dei Reggini, di poter nuovamente varcare le usate soglie, e di poter, ancora, respirare quell’atmosfera elegante e raffinata che tanto piaceva, sono definitivamente tramontate.

Francesco Arillotta