Salute mentale, disturbo ossessivo-compulsivo: i diversi tipi e le possibili cause
Il Disturbo Ossessivo Compulsivo, precedentemente incluso tra i disturbi d’ansia, nel DSM-5 è stato riconosciuto come entità nosografica a sé stante
20 Dicembre 2023 - 10:21 | Valentina Clementi

“Il dubbio si fortifica con tutto ciò che lo invalida o lo combatte, è un male all’interno di un altro male, un’ossessione nell’ossessione”.
Emil Cioran
Nella commedia statunitense del 1997 di James L. Brooks “Qualcosa è cambiato”, il protagonista Melvin mostra delle particolari caratteristiche cinematograficamente molto divertenti, ma nella realtà drammatiche: è rigido, testardo, meticoloso, teme le malattie ed il contagio per cui esce di casa indossando i guanti, mentre passeggia per la strada è attento a non sfiorare i passanti, al ristorante utilizza solo posate di plastica puntualmente sigillate, si lava le mani e getta il sapone appena utilizzato, fa lunghe docce con acqua bollente, chiude le porte in modo ripetitivo e per un certo numero di volte, ripete mentalmente alcune parole e non calpesta determinate linee sui pavimenti e per strada.
Con questi atteggiamenti Melvin descrive perfettamente il Disturbo Ossessivo Compulsivo, caratterizzato dalla presenza di pensieri, immagini mentali, impulsi e sensazioni intrusive chiamate “ossessioni” e da comportamenti rituali, le “compulsioni”, che il soggetto non riesce a smettere di compiere perché hanno la finalità, mai soddisfatta, di tenere a bada le ossessioni e l’ansia ad esse correlata.
Il Disturbo Ossessivo Compulsivo, precedentemente incluso tra i disturbi d’ansia, nel DSM-5 è stato riconosciuto come entità nosografica a sé stante.
Oggi si parla, infatti, di Disturbi dello spettro ossessivo-compulsivo, comprendenti oltre al DOC vero e proprio, altri disturbi come:
• il disturbo da accumulo
• il dimorfismo corporeo
• la tricotillomania
• il disturbo da escoriazione
• tutti i disturbi del controllo degli impulsi.
Il DOC non va, inoltre, confuso con il disturbo ossessivo compulsivo di personalità che si caratterizza per la presenza di una eccessiva preoccupazione per l’ordine, attenzione ai dettagli e alle regole.
Esistono varie tipologie di DOC:
• Disturbo ossessivo compulsivo di lavaggio e pulizia: è caratterizzato dal terrore della sporcizia, della contaminazione o delle malattie. Per escludere la possibilità di contaminazione, vengono messi in atto rituali, come lavarsi ripetutamente le mani;
• Disturbo ossessivo compulsivo di controllo: è presente una spiccata mania di controllo per il timore che la propria negligenza possa causare eventi terribili o determinare male a sé stessi o ad altri;
• Disturbo ossessivo compulsivo di ripetizione e conteggio: caratterizzata dal contare o ripetere azioni precise, allo scopo di evitare che si avveri un pensiero temuto. Questo tipo di pensiero viene definito “pensiero magico”;
• Disturbo ossessivo compulsivo di ordine e simmetria: caratterizzato da pensieri, impulsi o immagini mentali che riguardano il posizionamento di oggetti secondo un ordine preciso o il compimento di azioni in modo “perfetto”;
• Disturbo ossessivo compulsivo di accumulo/accaparramento: determinato dal timore di buttare via gli oggetti, anche se inutili e dal disagio provocato dagli spazi vuoti. Le compulsioni di accumulo riguardano l’acquisto di più pezzi dello stesso oggetto o il conservare oggetti acquistati senza utilizzarli;
• Disturbo ossessivo compulsivo con ossessioni pure: sono presenti pensieri ossessivi, pensieri o immagini di comportamenti indesiderati e riguardano: la superstizione, la religione (paura di non rispettare i precetti religiosi), la moralità (ad esempio la paura di essere un pedofilo) e le ossessioni riferite al corpo (controlli eccessivi di parti del proprio corpo), il dubbio di non amare il proprio partner, il timore di volere fare del male alle persone amate.
Il Disturbo Ossessivo Compulsivo colpisce tra il 2 e il 3% della popolazione in maniera indistinta tra maschi e femmine e l’età d’esordio dei primi sintomi, nella maggior parte dei casi, è prima dei 25 anni. Il decorso è cronico, con peggioramento della sintomatologia in seguito a eventi stressanti e marcata compromissione del funzionamento in diverse aree della vita.
Il disturbo, oltre a grande sofferenza psichica, determina enorme disagio per la propria condizione che, nonostante tutti gli sforzi, il soggetto spesso non riesce a controllare. Con il passare del tempo la sintomatologia, se non trattata, può peggiorare a tal punto da determinare importanti limitazioni nella vita sociale e lavorativa dal momento che i rituali possono occupare molte ore del giorno.
Doc, cause ancora non del tutto conosciute
Le cause che portano a sviluppare il disturbo sono diverse e non ancora perfettamente comprese; certamente sono coinvolti fattori genetici, biologici, psicologici, psicodinamici e ambientali. Abitualmente il clima familiare dove crescono questi pazienti è caratterizzato da un blocco delle espressioni emotive e distacco con predilezione della dimensione razionale e un’eccessiva attenzione alle regole formali, al senso di responsabilità, all’impegno e alla pulizia.
La lettura psicodinamica del disturbo fa riferimento ad impulsi aggressivo – distruttivi inconsci correlati alla sessualità. Studi neurobiologici hanno dimostrato che il DOC è correlato con la disregolazione di alcuni sistemi di neurotrasmettitori, in particolare del sistema serotoninergico e in parte anche del sistema dopaminergico, che causerebbe una diminuzione della serotonina in specifiche aree cerebrali.
Questa ipotesi è avvalorata dal fatto che i sintomi ossessivo compulsivi migliorano con la somministrazione di farmaci SSRI (Inibitori Selettivi della Ricaptazione della Serotonina), che rappresentano la prima linea di trattamento di questo disturbo. Accanto alla terapia farmacologica è opportuno un percorso psicoterapico, nei casi particolarmente resistenti, da alcuni anni, risultati promettenti si riscontrano con la stimolazione magnetica transcranica.
Il trattamento del DOC è quindi lungo e complesso ma porta di frequente (50-60% dei casi) all’attenuazione della patologia con significativo miglioramento della qualità della vita.
Valentina Clementi psichiatra – articolo richiesto dall’istituto di neuroscienze