Sanità reggina, Giovani Industriali: "Rompere col passato attraverso gestione manageriale"

La nota del Gruppo Imprenditori di Confindustria Reggio Calabria in merito alle recenti vicende che hanno interessato la sanità reggina

“Lo scioglimento dell’azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria per infiltrazioni mafiose è l’ennesimo colpo inferto ad un territorio allo stremo in cui diritti e legalità sembrano essere sempre più a rischio”.

E’ quanto afferma il Gruppo Imprenditori di Confindustria Reggio Calabria, presieduto da Samuele Furfaro in merito alle recenti vicende che hanno interessato la sanità reggina.

“Quanto accaduto – commentano i giovani imprenditori dello Stretto – certifica senza tema di smentita il fallimento di tutte le classi dirigenti che hanno gestito questo delicato e vitale settore della pubblica amministrazione e impone, con estrema urgenza, l’adozione di misure straordinarie e fortemente anticicliche. In Calabria, in particolare nella nostra provincia, il diritto alla salute non può dirsi garantito come testimoniano anche i recenti servizi televisivi di alcune emittenti nazionali in cui sono emerse, plasticamente, le condizioni pietose in cui versano alcune strutture ospedaliere. Ed è emblematico che tale drammatico scenario sia venuto alla luce solo grazie alla stampa. Forse adesso sarà chiaro – evidenziano i giovani industriali – a tutta l’opinione pubblica nazionale cosa si cela dietro gli sconvolgenti dati sull’emigrazione sanitaria e che pongono la Calabria ai primi posti. Da imprenditori, abituati a ragionare su strategie, competenze, programmazione e risultati, ci chiediamo se e quando qualcuno metterà sotto esame la gestione del sistema sanitario locale, in termini di risorse utilizzate, figure dirigenziali selezionate e qualità dei servizi erogati. Non siamo degli illusi e sappiamo che ciò non avverrà mai. Per questo crediamo che da ora in avanti sia lecito pretendere che la gestione commissariale straordinaria dell’Asp reggina apra una stagione di radicale e autentico cambiamento. In questi anni – ricordano i Giovani di Confindustria Reggio Calabria – abbiamo assistito a politiche di “risanamento” dei conti che nei fatti si sono tradotte solo in tagli lineari a servizi, strutture, posti letto e personale. Un modus operandi che da un lato ha acuito lo stato di grave sofferenza del sistema sanitario locale che oggi non riesce a garantire prestazioni degne di un paese civile e, per altro verso, non ha impedito alla ‘ndrangheta di allargare i propri interessi illeciti utilizzando gli uffici dell’Asp come vero e proprio centro d’affari. Ciononostante, crediamo che sia perfettamente possibile contemperare il raggiungimento degli obiettivi di tutela della salute con un andamento economico ottimale a patto che ciò avvenga attraverso una gestione manageriale. In questo senso anche la classe imprenditoriale può svolgere un ruolo chiave, ponendo le competenze settoriali di cui dispone a supporto della fase di commissariamento. In altre parole, a poco servono figure speciali, pur qualificate e di indiscusso spessore istituzionale, senza specifici profili manageriali”.

Questa nuova fase, dunque, concludono i giovani industriali reggini,

“può, anzi deve, segnare uno spartiacque col passato. Occorre adesso una visione strategica per un settore di straordinaria importanza non solo da un punto di vista socio-assistenziale ma anche per il rilevante indotto economico e produttivo che intorno ad esso gravita e che da anni registra lo stato di grave sofferenza di aziende, operatori e addetti del settore alle prese con mancati pagamenti, totale assenza di trasparenza amministrativa e crollo dei livelli occupazionali tra il settore pubblico e quello privato”.