Al reggino Sasha Sorgonà la delega Giovani Imprenditori Fipe per il Sud

“Fare impresa al Sud non è come farlo al Nord". Le parole di Sasha Sorgonà

Riconoscimento di rilievo per l’imprenditore reggino Sasha Sorgonà. In occasione del XII Forum Nazionale dei Giovani Imprenditori di Confcommercio, si è tenuta a Firenze la prima riunione del Consiglio Direttivo del Gruppo dei Giovani Imprenditori Fipe.

Il conferimento delle deleghe territoriali Gruppo Giovani Imprenditori Fipe, tenutosi durante la riunione, è valsa a Sorgonà la nomina per il Sud. L’ideatore di Spinoza ha ottenuto la delega per Calabria, Sicilia, Basilicata e Puglia.

Alla base del conferimento delle deleghe c’è la volontà di creare una rete di giovani che sia quanto più rappresentativa delle diverse realtà territoriali  in modo da poter agire direttamente sul territorio.

Per Sorgonà, già presidente dei Giovani Imprenditori Confcommercio Rc e membro del consiglio nazionale Fipe Giovani, si tratta di un ulteriore incarico di prestigio.

“Ringrazio il presidente ed il consiglio nazionale per avermi affidato questa delega importante – le prime parole di Sorgonà dopo la nomina-. Per affrontare i problemi con la speranza di risolverli, bisogna mettere in evidenza quelle che sono le criticità, senza nascondersi”.

L’imprenditore reggino, nel presentare le linee guida alla base del nuovo incarico, punta sulle differenza ancora troppo marcate tra meridione e settentrione.

“Fare impresa al Sud non è come farlo al Nord, bisogna dirlo chiaramente. Per questo motivo il mio primo intervento sarà quello di unire all’interno della Fipe tutti i giovani imprenditori del Sud che con coraggio affrontano le sfide quotidiane in territori che, salvo eccezioni, hanno numerose carenze.

Mi riferisco in modo particolare -prosegue Sorgonà– a trasporti ed infrastrutture, che non consentono una agevole espansione nei mercati vicini. Nel meridione stanno chiudendo più del 50% delle aziende presenti sul territorio. E’ una vera e propria emergenza e come tale va affrontata.

A mio parere -conclude l’imprenditore reggino- sono commercianti ed insegnanti ad avere un ruolo chiave in ottica futura. I primi devono ispirare l’idea di un lavoro  equo e giusto, gli altri la cultura e il rispetto”.