Castore, in bilico il futuro dei lavoratori. Ripepi: 'Amministrazione trovi delle soluzioni'

Al centro dello sciopero indetto dei lavoratori i ritardi nella retribuzione e la mancata stabilizzazione di alcuni dipendenti

Sciopero dei lavoratori Castore nella giornata di oggi a Reggio Calabria. Le motivazioni? Quelle che, da troppo tempo, spingono i reggini operanti nei più disparati settori, a scendere in piazza a protestare: i ritardi nella retribuzione e la mancata stabilizzazione.

Al loro fianco fuori dalla sede di Condera c’erano anche alcuni esponenti del centrodestra cittadino e le sigle sindacali.

Sciopero dei lavoratori Castore a Reggio Calabria

Non è facile rimboccarsi ogni giorni le maniche senza sapere cosa ne sarà del proprio futuro. Ed è proprio questa la situazione di disagio che si trovano a vivere i lavoratori Castore.

“Serve, innanzitutto, trovare le risorse per pagare i lavoratori – ha detto il sindacalista Antonello Errante ai microfoni di CityNow. In seconda battuta, l’amministrazione dovrebbe capire quale sia il futuro della società. Personalmente sono molto preoccupato sia per il futuro dei dipendenti, sia per i servizi essenziali della città che, a queste condizioni, non possono essere erogati. Castore è una società in house del Comune e qui ci sono 180 padri di famiglia che ogni mese si trovano costretti a rivendicare un proprio diritto: lo stipendio”.

Una storia che “sa di vecchio” a queste latitudini, ma che, fortunatamente, non smette mai di indignare.

Alla protesta dei lavoratori era presente anche il consigliere Massimo Ripepi che, alla stampa locale, ha ribadito la sua visione del lavoro dell’amministrazione comunale:

“Manca la stabilità, i lavoratori non si sentono tranquilli perché non conoscono il loro futuro ed in più vengono sempre tirati in ballo come capro espiatorio dall’amministrazione. Basti pensare che per erogare i medesimi servizi, la Multiservizi aveva a disposizione oltre 9 milioni, la Castore poco più di 4. Ci sono circa 40 lavoratori che devono ancora essere stabilizzati e l’assessore delegato, in sede di Commissione Controllo e Garanzia aveva promesso che ciò sarebbe avvenuto. Per farlo, però, ci vuole un aumento per l’affidamento dei servizi”.

Il rappresentante del cdx ha poi ribadito:

“Noi siamo qui per raccogliere il grido di sofferenza dei lavoratori e fare il nostro lavoro. Perché ogni anno si ripete la stessa storia? Perché questa è un’amministrazione che si è sempre contraddistinta per l’improvvisazione. I lavoratori percepiscono l’instabilità oltre ad essere “colpiti” dal Comune.

Ci troviamo di fronte all’amministrazione più scarsa della storia. Non c’è un solo segmento che funzioni. È un paradigma falcomatiano, presenta in ogni ramo dell’amministrazione. Falcomatà conscio dei danni che la sua amministrazione ha causato, chiede anche ai cittadini “di resistere”, chiede, chiede sempre ai cittadini lui, dimenticando che è l’amministrazione comunale quella che deve risolvere i problemi.

Lo specialista dei proclami (sindaco sospeso Falcomatà ndr.) aveva assicurato che Castore sarebbe stata il fiore all’occhiello della città. Stimolata dalla politica e dai sindacati, l’amministrazione deve trovare delle soluzioni. Lo farà? Secondo me no”.

Presente fuori dalla società Castore insieme ad altri esponenti politici ed alle sigle sindacali per sostenere la battaglia dei lavoratori anche il consigliere Mario Cardia:

“Anche questo mese ritardi nei pagamenti delle retribuzioni”.

L’esponente dell’Udc già un mese fa era sceso in piazza al fianco dei dipendenti Castore, per le medesime problematiche e, a distanza di circa 30 giorni, nulla è cambiato. Al centro della mobilitazione vi è anche la stabilizzazione dei dipendenti, alcuni con contratto a tempo determinato in scadenza il 31/12.

“Alcuni sono anche vincitori di concorso – ha proseguito Cardia – ma purtroppo per nessuno di loro vi è una qualche certezza su quello che sarà l’imminente futuro. Annunci di somme messe a bilancio, ma su questo l’amministrazione non dà certezza ed a patire sono sempre i lavoratori. Una situazione inaccettabile”.

Anche Federico Milia è intervenuto nel dibattito riguardante la situazione di disagio lamentata dai lavoratori:

“Forse era questo – ha detto il consigliere di Forza Italia – il tipo di resistenza che Falcomatà ha chiesto ai reggini fuori dalla Corte d’Appello? Saremo curiosi di chiederglielo. A poco più di un mese dal Natale, l’amministrazione comunale dimostra una totale assenza di chiarezza nei confronti dei suoi stessi dipendenti”.