Reggio, sequestro di beni per 3,5 milioni ad un imprenditore legato alla ‘ndrangheta
Il provvedimento è stato emesso nell'ambito dell'operazione "Atto Quarto". L'elenco dei beni confiscati
09 Maggio 2025 - 08:48 | Comunicato Stampa

Ieri, personale della Divisione Anticrimine della Questura di Reggio Calabria ha eseguito, nella città di Reggio Calabria, un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale di Reggio Calabria Sezione Misure di Prevenzione, su proposta formulata congiuntamente dalla locale Procura della Repubblica e dal Questore di Reggio Calabria.
Il sequestro e le modalità di estorsione
Il provvedimento ablatorio ha interessato in particolare una società attiva nella produzione di cemento, calcestruzzo e frantumazione di inerti, riferibile a un imprenditore reggino attivo nel settore dell’edilizia e, in particolare, nella costruzione di edifici residenziali e non residenziali. Il predetto, allo stato degli atti e fatte salve successive valutazioni nel merito, è stato arrestato il 13 ottobre 2023 in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria in data 03 ottobre 2023, nell’ambito dell’operazione cosiddetta “ATTO QUARTO”.
L’mprenditore e i legami con la cosca “Libri”
Come ben è emerso dalla citata ordinanza, l’imprenditore proposto sarebbe stato imprenditore di riferimento della cosca “LIBRI” e, al termine del procedimento di primo grado, è stato condannato alla pena di 10 anni e 8 mesi di reclusione. Le risultanze investigative hanno documentato le modalità spiccatamente estorsive con cui i “LIBRI” imponevano agli operatori edili della zona di avvalersi per le forniture di cemento dalla società oggi sequestrata, costituita negli anni con capitale sociale dei figli dell’imprenditore.
Le indagini patrimoniali e le prove rilevanti
Le odierne indagini patrimoniali hanno consentito di raccogliere rilevanti elementi indiziari volti a dimostrare come l’imprenditore in questione “garantiva l’infiltrazione della cosca ‘LIBRI'” in tale nevralgico settore imprenditoriale, assicurando al sodalizio il versamento di quote dei ricavi ottenuti, oltre all’assunzione di personale segnalato dai suoi rappresentanti apicali. Inoltre, l’imprenditore forniva un contributo per il sostentamento e il pagamento delle spese legali in favore degli associati detenuti, ottenendo, in cambio, un concreto e dirimente appoggio imprenditoriale.
Il sequestro del patrimonio da 3,5 milioni di euro
Accogliendo la proposta formulata congiuntamente dal Procuratore della Repubblica e dal Questore di Reggio Calabria, il Tribunale di Reggio Calabria – Sezione delle Misure di Prevenzione, allo stato degli atti e fatte salve successive valutazioni, ha disposto il sequestro del patrimonio per un ammontare complessivo di 3.500.000,00 euro, così composto:
- n. 1 Società a r.l., comprensiva delle quote sociali e del patrimonio aziendale della stessa, costituito da un vasto appezzamento di terreno, sede dell’impianto di calcestruzzo.
- n. 32 veicoli industriali.
- n. 4 appezzamenti di terreno.
- n. 1 immobile a piano terra.
- Somma di denaro e assegni circolari per un ammontare di 423.718,08 euro.