Serie C: spunta il terzo no per la promozione diretta della Reggina e le altre prime

Il presidente del Renate spiega le motivazioni che lo hanno spinto a votare contro

Luigi Spreafico, presidente del Renate, è intervenuto TMW Radio. Dopo Bari e Reggina, la terza società che ha votato contro la promozione delle prime tre: “Difficile dire quale strada imboccherà la Serie C, in Italia si fatica a risolvere le cose semplici e questa è complicata. Noi accettiamo le decisioni dall’alto, se serve tornare a giocare non abbiamo problemi, altrimenti va bene così. Ero però contrario al discorso promozioni com’era stato posto in assemblea a inizio maggio: ma non perché le prime non devono andare in Serie B, bensì sono in disaccordo sull’assenza delle retrocessioni. Poi come determinarle, qualsiasi decisione presa per qualcun altro sarà sbagliato.

Sapevamo benissimo tutti che la nostra assemblea, e le decisioni, dovevano essere approvate. Ero quasi sicuro che non l’avrebbero fatto, in quanto per la Federazione non è possibile accettare promozioni senza retrocessioni. Sono convinto che se le avessimo portate entrambe, la Serie C avrebbe già visto dichiarato chiuso il campionato. Mi attendo che qualcuno dall’alto prenda una decisione, smettiamola di continuare a rinviare.

In questo momento non mi pongo il problema economico, ma solo se si gioca o no. Lo facessimo in certe condizioni, ci sarebbe un aggravio economico e lì spero che possa darci una mano la Federazione nel sostenere quei costi. Giochiamo in sicurezza o no? Non possiamo coinvolgere solo il livello economico.

Ghirelli si sta muovendo per aiutare le squadre, fa le sue battaglie. Io poi in assemblea ho votato a favore dello stop del campionato, ma anche contro il blocco delle retrocessioni. Sarei andato in Consiglio Federale con la proposta completa, e l’ho sempre detto anche a lui. Io a questo punto lascerei tutto nelle mani di Gravina, perché una decisione va presa anche se qualcuno ne sarà scontento.

Per me la Serie C non riprenderà, ma spero che ci sia comunque una riforma seria: molte squadre potrebbero accontentarsi, e giocarsi tutto dall’anno prossimo”.