Sanità, Muraca: “Solano e Melia senza medico da oltre un anno. L’Asp intervenga subito”

"A seguito del pensionamento dell'unico professionista presente in loco, centinaia di residenti sono rimasti senza medico di base". L'appello del consigliere regionale

Muraca Consigliere Regionale Pd

«A Solano e Melia i cittadini vivono una condizione che non può più essere tollerata: privi di un medico di famiglia e senza alcun presidio di guardia medica, sono costretti a convivere quotidianamente con l’angoscia di non avere un punto di riferimento sanitario nel proprio territorio. È una violazione palese del diritto alla salute e una ferita aperta per una comunità di oltre 900 abitanti».

Lo dichiarano il consigliere regionale del Pd Giovanni Muraca, l’assessore comunale di Scilla Fortunato Ceravolo e il consigliere comunale di Bagnara Calabra Carmine Sgarlata, richiamando l’attenzione delle istituzioni competenti su una situazione definita «ormai emergenziale».

L’emergenza sanitaria a Solano e Melia

«Da oltre un anno – spiegano – centinaia di residenti sono rimasti senza medico di base a seguito del pensionamento dell’unico professionista presente in loco. In un contesto montano, isolato e caratterizzato da una popolazione anziana e fragile, questo equivale a lasciare intere famiglie senza tutela. A ciò si aggiunge l’assenza storica di un presidio di guardia medica, nonostante le petizioni popolari e oltre mille firme raccolte dai cittadini che da tempo chiedono una risposta».

Muraca, Ceravolo e Sgarlata evidenziano come i tempi di percorrenza per raggiungere i centri sanitari più vicini – oltre 25 minuti per Bagnara e più di 40 per Scilla – rappresentino un ulteriore ostacolo, che in caso di emergenza può trasformarsi in rischio concreto per la vita delle persone.

La richiesta di intervento immediato

«Il medico di famiglia e la guardia medica – affermano – non sono un privilegio, ma servizi essenziali che lo Stato e la Regione hanno il dovere di garantire anche nei territori più periferici. Non possiamo accettare che vivere in un’area interna significhi rinunciare al diritto alle cure».

Per questo i tre esponenti chiedono «un intervento immediato dell’Asp, con il ripristino della medicina di base e l’attivazione di un servizio di continuità assistenziale a Solano, così da restituire dignità e sicurezza sanitaria a un’intera comunità».