Calabria ed il rientro a scuola, Spirlì: ‘La giostra dei ragazzini esposti al contagio’
Il Presidente della Regione Calabria si domanda "come mai gli adulti rimangono al sicuro a casa, mentre bambini e ragazzi debbano essere esposti al rischio di contagi"
26 Gennaio 2021 - 18:10 | di Eva Curatola
Il Presidente facente funzioni della Regione Calabria torna a parlare ai cittadini nell’ormai consueta diretta mattutina su Facebook, un appuntamento insolito ma prolifico dedicato alle informazioni di servizio ed anche un buon modo per far sentire i calabresi un po’ meno distanti dai loro amministratori.
Fra i tanti argomenti esposti dal Presidente Nino Spirlì, non poteva mancare quello riguardante il mondo della scuola, visto il termine del countdown che a giorni determinerà il rientro in classe degli alunni delle superiori.
Spirlì sul tema scuola in Calabria
“Il consiglio di stato ci impone un ritorno alla didattica in presenza, tranne che non accadono fatti gravi all’interno del territorio regionale. Non pensate che io non stia monitorando, giorno per giorno, la situazione delle scuole, l’andamento dei contagi.
So perfettamente che le superiori torneranno in presenza dall’1 febbraio. Al momento, però, non è possibile fare nulla al riguardo. Sapete bene cosa ne penso di tutto ciò. Come è possibile continuare la giostra dei ragazzini esposti al contagio mentre gli adulti lavorano a casa?”.
Riaprire per far ripartire l’economia
Spirlì non si nasconde:
“Fosse per me riaprirei tutto, oggi stesso. Nulla di avventato, ovviamente dovrebbero essere garantiti regolare controlli sia ai clienti di un qualsiasi negozio, così come ai frequentatori di palestre e piscine o avventori di un ristorante.
Garantirei ai ragazzini che sono molto più “deboli” una didattica a distanza proprio perché loro sono meno controllabili degli adulti che, secondo me, potrebbero andare anche in pizzeria o al bar con le dovute accortezze”.
Il problema dei contagi
“Dobbiamo smetterla con la storia delle feste, molti contagi ce li andiamo a cercare. Siamo in mano a noi stessi, non possiamo chiedere un super lavoro ai medici, infermieri e Oss semplicemente perché noi siamo stati sciocchini. Smettiamola con le feste, i 18esimi e le tavolate di pizza o per il maiale”.