Sportelli linguistici a Reggio, Ventura: 'Positivo l'incontro con la MetroCity'

"Sono state date alcune garanzie per i progetti futuri e promessi correttivi minimi in fase di esecuzione del progetto attuale", le parole di Ventura

«L’avviso pubblico per l’affidamento del servizio di sportello linguistico bandito dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria e il successivo avviso di reclutamento stilato dall’impresa affidataria, il circolo grecanico Apodiafazzi, procederanno per come da progetto al fine primario di non rischiare la perdita del finanziamento erogato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Un incontro di due ore si è tenuto negli uffici di Palazzo Alvaro, ottenuto con la mediazione del consigliere metropolitano Rudi Lizzi, impulso del vice sindaco metropolitano Carmelo Versace e stimolo del segretario metropolitano di Azione Santo Danilo Suraci, dopo un attento studio del carteggio prodotto.

Riunione che ha quantomeno contribuito da un lato a migliorare la sensibilità sulle questioni greco calabre da parte dei funzionari metropolitani e dall’altro ad una maggiore consapevolezza sulle dinamiche interne dell’Ente a vantaggio della cittadinanza attiva».

Così dichiara in una nota il giornalista Francesco Ventura, giurista ed attivista per la rivitalizzazione linguistica della minoranza greca di Calabria, a conclusione di una lunga opera di sensibilizzazione per la risoluzione delle criticità individuate nell’esternalizzazione e attivazione del servizio di sportello linguistico.

«Personalmente, evidenziando come nessun amministratore dell’area greco-calabra sia nel concreto intervenuto sulla vicenda, ritengo necessarie due cose: una profonda presa di coscienza e autocritica da parte dei decisori politici locali ed un serio e responsabile impegno nello sviluppo di politiche linguistiche – conclude Ventura – Pur comprendendo le controdeduzioni ieri esposte dalla Città Metropolitana, posso dichiararmi soddisfatto per il confronto costruttivo avvenuto, ma non condividerne l’esito. Sono state date alcune garanzie per i progetti futuri e promessi correttivi minimi in fase di esecuzione del progetto attuale.

Ora, sulla scorta di quanto appreso, il da farsi sarà una scelta rimessa alla sola volontà della comunità greco calabra, di cui il giurista può essere strumento e non decisore. Ciò detto, è emersa la pacifica evidenza di quanto sia necessario un impegno del mondo accademico in questo settore.

In ciò il mio progetto di dottorato potrebbe offrire un valido contributo per l’efficienza e l’efficacia della pubblica amministrazione e vorrei meritarmi l’onore e l’onere di provarlo».