Eroi Covid: il tassista che aiutò una bimba calabrese scrive a Mattarella

Dopo il riconoscimento, il tassista-cavaliere ha scritto un appello, in favore dei disabili, al Presidente della Repubblica


C’è la 52enne cassiera part time all’Ipercoop Miralfiore di Pesaro, che con generosità ha regalato fondi per gli operatori del 118; il 24 enne di Legnano, che si è prodigato con gli anziani di una casa di riposo, aiutandoli in ogni necessità, anche a rimanere in contatto telefonico con i pazienti; la preside della scuola “Giovanni Falcone” del quartiere Zen di Palermo, Daniela Lo Verde. E poi medici, insegnanti, volontari, un alpino, un’addetta alle pulizie, un giocatore della nazionale di Rugby, persino un sacerdote, don Fabio. Sono i 56 ‘eroi’ insigniti dal capo dello Stato dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana, per essersi distinti nel servizio alla comunità durante l’emergenza del coronavirus.

“In realtà io non ho fatto nulla di eccezionale o diciamo solo di eccezionalmente semplice. Non mi sarei mai aspettato un riconoscimento per questo”, rivela sorridendo Giacomo Pigni, ventiquattrenne Lombardo, uno dei più giovani ‘eroi Covid‘ premiato oggi per l’attività fatta per gli anziani della sezione Olona dell’associazione Auser. “Quando è entrato nella sala il Capo dello Stato – racconta Rosa, con la voce rotta dalle lacrime – ho alzato gli occhi al cielo, sentivo i miei genitori adottivi accanto a me, un’emozione doppia”; a loro la “dedica””. A fine marzo, durante il lockdown, aveva scritto una lettera commovente, firmata solo Rosa, agli operatori “angeli” del 118 di Pesaro per ringraziarli del loro lavoro per salvare vite, corredata da tre carte regalo da 250 euro. “Sono Cavaliere per il mio gesto – si schermisce – ma l’ho fatto con il cuore, in forma anonima, non cercavo nulla. I veri eroi sono i nostri medici, infermieri del 118, il volontariato e la Croce rossa”. Emozionante essere al Quirinale: “un posto meraviglioso, tutti molto accoglienti – racconta -, attraversavo sale immense, mi è sembrato di essere una principessina in una favola”.

Quando la scuola ha chiuso a causa della pandemia la preside della scuola del quartiere Zen, Daniela Lo Verde, è sempre stata vicina ai suoi alunni e alle persone più indigenti del quartiere. Ha raccolto i fondi per aiutare oltre 300 famiglie con i buoni spesa di 50 euro ciascuno ed è riuscita a consegnare una sessantina di tablet ai ragazzi che non avevano strumenti per seguire le lezioni di didattica a distanza. “Ho fatto solo il mio dovere – commenta la professoressa – questa onorificenza è davvero un grande onore. La dedico a tutta la scuola e anche alla mia famiglia, mio nonno aveva ricevuto lo stesso titolo quando ero bambina”.

Alessandro Bellantoni, è invece il tassista romano che ha percorso 2.600 chilometri per portare gratuitamente durante il lockdown una bambina di Vibo Valentia a Roma, andata e ritorno, a un controllo oncologico al Bambin Gesù: anche lui ha ricevuto al Quirinale l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana. Ma non si è accontentato del riconoscimento.

Al cerimoniale del Quirinale ha consegnato una lettera per il presidente Mattarella “perchè sono padre di una ragazza gravemente disabile e la disperazione mi ha portato a cogliere l’occasione di un giorno così importante. Da ventidue anni sono padre di Martina, disabile grave, e nonostante la sofferenza, il dolore, la fatica fisica e mentale – scrive Bellantoni nella lettera – mia figlia resta il mio primo motivo di vita e l’unico per il quale mi spingo ogni giorno verso tutti coloro che vivono la mia stessa condizione”.

Fonte: Ansa

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