Tè culturali: il meridionalismo nel pensiero e nell’impegno di Pasquino Crupi
15 Marzo 2014 - 12:38 | di Redazione

Marinella Rodà, splendida voce della Magna Grecia, ha aperto il primo incontro dei Te’ culturali dedicato alla figura del grande intellettuale calabrese Pasquino Crupi. La letteratura torna in riva allo Stretto con un nuovo ciclo di appuntamenti targato circolo Posidonia e associazione Valgallico. Il meridionalismo nel pensiero e nell’impegno di Pasquino Crupi, titolo del primo incontro, ha fatto conoscere le diverse sfumature di uno tra i più grandi pensatori della nostra Terra. Scomparso lo scorso mese di agosto nella sua Bova marina, lascia in chi lo ha conosciuto da amico, allievo e collega un vuoto che la rilettura della sua Opera può aiutare a colmare.Nella sala Fata Morgana, sede sociale del Posidonia e del Valgallico, è risuonato il ricordo di quanti lo hanno conosciuto, emozione ancora più forte quando un video ha riportato in mezzo alla gente, colui che amava definirsi “uomo del popolo”. Persona di sinistra ha sempre incantato ed entusiasmato, ben oltre la sua sfera di appartenenza, per la sua instancabile e trascinante volontà di ricercare la verità andando oltre ogni steccato. Giornalista pubblicista dal 16 ottobre 1973, prorettore dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria, critico letterario, direttore di Calabria Oggi, vicedirettore del Gazzettino del Leone e direttore de La Riviera”, Crupi è sempre stato un “intellettuale in trincea e meridionalista senza conversione”. Nell’incontro coordinato dalla giornalista Teresa Munari, la fotografia di un Sud passato, ma quanto mai attuale, gli emigranti, i contadini, la questione meridionale ancora aperta. “Un uomo arguto, sempre fedele alla sua storia politica, comunque autonoma rispetto agli schieramenti. Pasquino – ha detto la Munari – ha sempre privilegiato gli interessi del territorio senza mai curarsi delle bandiere.” Nel suo intervento Pino Bova, Presidente del comitato “Dante Alighieri” ha parlato dell’amore di Crupi verso la propria Terra. “un intellettuale che lottava per il suo territorio. Combatteva per ristabilire la verità e debellare le menzogne che affliggono il Mezzogiorno”.Giuseppe Caridi, professore di storia moderna presso università di Messina, ha ricordato gli anni vissuti insieme presso l’università per stranieri “Dante Alighieri”, “fu Crupi a volermi come docente dell’Università, mi chiese di attivare un corso in Storia del Mezzogiorno. Quel Sud – aggiunge Caridi – verso cui ha rivolto il proprio sguardo, verso i più deboli”. Un susseguirsi di testimonianze ed aneddoti hanno continuato ad avvicendarsi con il giornalista Tonio Licordari, che ha ricordato la gioventù, le prime battaglie politiche condotte in due schieramenti contrapposti , il rispetto, l’amicizia, gli anni passati a Gazzetta del Sud ed i tanti progetti in cantiere. “Pasquino – ha ricordato Licordari – nonostante, le diversità di pensiero, era già in giovanissima età un modello da imitare”. Nel tratteggiare la figura dello studioso calabrese, Licordari ha ricordato anche il rapporto con la religione, “Lui, uomo di sinistra, ateo che aveva un gran rispetto per la fede e la religiosità popolare. Su tutti aveva una enorme considerazione per la Madonna di Polsi e San Leo, il santo operaio”.Vincenzo Crupi, figlio del professore calabrese, ha condiviso con la platea i due insegnamenti che il padre gli ha lasciato, il valore dell’amicizia ed il senso del dovere. “La sua è sempre stata una missione, portata avanti per il riscatto della nostra Terra. Come sosteneva mio padre, ha ricordato ancora Vincenzo, la riscossa deve avvenire attraverso la politica, la quale non deve essere classe dominante, ma classe dirigente.”Nel suo intervento l’assessore provinciale alla cultura, Edoardo Lamberti Castronuovo, ha ricordato il rapporto che lo legava a Pasquino. “Un difensore del popolo, un grande uomo di cultura capace di comunicare in modo semplice ed efficace. E’ nostro dovere dare voce all’impegno di Crupi, e va in questa direzione – ha continuato Lamberti – l’idea di istituire un premio alla letteratura intitolato a Pasquino Crupi”.La modernità e la profondità della sua arte è stata ricordata dalla Munari anche attraverso il corsivo “Luna Rossa”, che Pasquino Crupi curava quotidianamente per l’allora Calabria Ora. “Poche righe – ha detto la Munari – nelle quali rintrona la sintesi prodigiosa del prosatore di razza: all’opposizione, irriverente, sarcastico, umoristico”.Conclusione di serata affidata alla voce di Marinella Rodà, accompagnata alla chitarra dal maestro Alessandro Calcarmo. Il progetto musicale “Mediterraneo Musika”, ricerca di musica e linguaggi dell’area grecanica, è stata una piacevole scoperta che ha rapito l’attenzione del numeroso pubblico presente. Sipario giù con le immancabili tazze di té accompagnate da gustosi dolci gallicesi.
