Tragedia a Villa, il Garante per l’Infanzia Marziale: ‘Degrado sociale non giustifica spietatezza’
"La verità è difficilissima da accettare, perché indicativa di una cultura opposta al rispetto della vita umana” le parole di Marziale
26 Maggio 2024 - 17:20 | Comunicato
Di seguito la nota stampa con le dichiarazioni del sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, sui recenti fatti di cronaca che hanno riportato il ritrovamento del corpo senza vita di una neonata tra gli scogli di Villa San Giovanni.
Dichiara Marziale:
“A nessuno è dato trarre conclusioni sul “come?” e “perché?” una neonata sia stata trovata priva di vita, con ancora il cordone ombelicale attaccato, tra gli scogli del mare di Villa San Giovanni. Ogni congettura sarebbe arbitraria, generica e soprattutto mancherebbe di rispetto alle autorità inquirenti. Ciò che invece va detto è che l’episodio desta raccapriccio e non dovrebbe mai accadere”.
Prosegue il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza:
“A chiunque potrà venire in mente di inquadrare questa morte entro il perimetro di un contesto di degrado sociale, ma ciò – evidenzia il Garante – non basta a giustificare in alcun modo la mancanza di pietas, anzi denota spietatezza nel modo di disfarsi, ponendo il corpicino in una busta di plastica a sua volta contenuta in uno zaino. Ciò è davvero inaccettabile”.
Conclude Marziale:
“Che la bambina sia morta prima o dopo essere gettata in mare lo dirà l’autopsia, ma in entrambi i casi la verità è difficilissima da accettare, perché indicativa di una cultura opposta al rispetto della vita umana”.