Multe a Reggio, chiesto annullamento in autotutela e restituzione delle somme

"Verbali fondati su presupposti giuridici errati. Alcuni cittadini hanno già pagato sanzioni che riteniamo indebitamente riscosse”, afferma Codacons RC

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Il CODACONS – Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori della Provincia di Reggio Calabria – ha formalmente presentato un’istanza di accesso civico generalizzato al Comune di Villa San Giovanni, chiedendo trasparenza e responsabilità in merito ai verbali elevati dalla Polizia Locale presso la Fiumara Santa Trada a partire dal 12 giugno 2025.

L’azione dell’Associazione nasce a seguito dell’adozione dell’Ordinanza Balneare n. 22/2025, con cui il Sindaco ha disposto il divieto di sosta, ma non il transito, lungo aree qualificate come “demanio marittimo”, comprese le foci dei torrenti. Tuttavia, secondo quanto accertato dal CODACONS attraverso il Sistema Informativo Demaniale (SID), la Fiumara Santa Trada non rientra nel demanio marittimo, bensì in quello fluviale, per il quale il Comune non ha alcuna competenza regolatoria, né ha ricevuto delega dalla Regione Calabria.

“Siamo di fronte a un evidente esercizio indebito della funzione pubblica,” – dichiara l’Avv. Antonia Condemi, presidente provinciale del CODACONS – “con verbali fondati su presupposti giuridici errati, notificati in modo seriale e privi di legittimità. Alcuni cittadini hanno già pagato sanzioni che riteniamo indebitamente riscosse.”

L’istanza inviata al Comune e per conoscenza alla Regione Calabria, alla Prefettura di Reggio Calabria e a quella di Catanzaro, chiede:

  • L’elenco completo dei verbali elevati presso la Fiumara Santa Trada dal 12 giugno ad oggi.
  • Il numero e l’importo delle sanzioni già incassate.
  • La planimetria o l’atto tecnico usato per delimitare le aree su cui si è basata l’ordinanza.
  • L’annullamento in autotutela dei verbali e della stessa ordinanza n. 22/2025.
  • La restituzione delle somme indebitamente percepite.

Il CODACONS si riserva inoltre di adire la Procura della Repubblica e la Corte dei Conti per accertare eventuali responsabilità penali e contabili, qualora emergano profili di falso ideologico, esercizio abusivo della funzione pubblica o danno erariale.

“Non è tollerabile che i cittadini paghino per atti amministrativi viziati da incompetenza assoluta. La legalità non è un’opinione, è un dovere e lo è soprattutto per chi esercita una funzione pubblica o si avvale di pubblici poteri,” conclude l’Avv. Condemi.