2° giorno di sciopero per l’imprenditore di Scilla: ‘Nessuna risposta dalle istituzioni’
A Scilla, l'imprenditore Pietro Macrì continua il suo sciopero della fame senza ricevere risposta dalle istituzioni. Incatenato alla sua attività, chiede un incontro
07 Aprile 2021 - 17:26 | di Eva Curatola

A più di 24 ore dall’inizio della sua protesta, l’imprenditore Pietro Macrì, che si è incatenato alla sua attività a Scilla, non ha ancora ricevuto alcuna risposta dalle istituzioni. Con la catena ancora al collo, Macrì prosegue nel suo sciopero della fame, invitando le autorità locali ad ascoltare il suo appello.
Lo sciopero della fame di Pietro Macrì
È attraverso Facebook che l’imprenditore ha lanciato il suo appello, raccogliendo molte condivisioni e commenti di sostegno. Nel secondo giorno di questa triste vicenda, Macrì ha voluto annunciare la prosecuzione della protesta e ringraziare le numerose persone che hanno condiviso il suo messaggio.
“Giorno 2”, ha scritto Macrì, “voglio aprirlo con un grande abbraccio e un saluto ai miei tanti sostenitori. Siete veramente in tanti! Un particolare grazie ai miei colleghi di Scilla, che mi stanno inondando di calore straordinario, cosa che mi dà la forza di essere ancora più combattivo che mai. Avanti tutta e grazie di cuore a tutti. Sarà mia cura aggiornarvi su ogni novità. La mia battaglia è la battaglia di tutti. Basta ingiustizie e politica di malaffare.”
La richiesta di un incontro con le istituzioni
La motivazione della protesta di Macrì risiede nella variazione al piano spiaggia attuata dall’amministrazione comunale di Scilla. Per questo, l’imprenditore chiede formalmente un incontro con le istituzioni locali:
“Non ho ancora ricevuto risposta dalle istituzioni. Oggi chiedo formalmente un incontro congiunto alla presenza del Prefetto di Reggio Calabria e del sindaco di Scilla.”