Coronavirus, una Pasqua di videochiamate. Grazie ai social siamo più vicini

Whatsapp, Zoom, Messenger poco importa purchè ci sia la connessione e sullo schermo il viso di una persona cara

“È la prima volta in trentasei anni che passiamo la Pasqua separati. È la prima volta in trentasei anni che passiamo le feste separati. Questa giornata la “condivideremo” così”.

Sono queste le parole scritte, ieri, in un post su Facebook dal sindaco Giuseppe Falcomatà.

“Sarà l’ultima volta, te lo prometto” scrive ancora alla madre.

Il primo cittadino mostra ai reggini che neanche lui osa infrangere le misure di contenimento imposte dal Governo, neppure a Pasqua, neppure per trascorrere il pranzo delle festività con la madre. È la stessa situazione vissuta da tutto il mondo. Costretti a stare lontani, costretti a vivere questi giorni, già di per sè difficili, in ‘solitudine’.

Ma si tratta di un ‘dramma’ relativo. Il dramma di chi sa che, alla fine di tutto questo, potrà tornare a riabbracciare i propri cari. Non tutti, purtroppo, avranno questa stessa fortuna. Tantissime persone nel mondo a causa del Covid-19 hanno perso amici e parenti che non verranno loro restituiti quando la pandemia sarà passata.

“Convincere mia madre a non cucinare per venti persone (come da tradizione) è stata più dura che gestire un’intera città, ve lo garantisco” continua, scherzosamente il sindaco nel suo post.

Ed è proprio vero. Quanti hanno sentito mamme, nonne, zie, suocere lamentarsi di queste privazioni in particolar modo negli ultimi due giorni? Quasi tutti, però, hanno trovato una soluzione che, seppur non soddisfacente, è servita ad alleggerire i nostri cuori.

Già da un pò abbiamo capito che per stare più vicini avremmo dovuto rivalutare le videochiamate ma, in periodo di festa, sicuramente il tasso dei cittadini incollati al telefono è drasticamente aumentato. Così si è dato il via alle videoconferenze, Whatsapp, Zoom, Messenger non importa purchè ci sia la connessione e sullo schermo il viso di una persona cara.

“Ognuno di noi lo deve continuare a fare la propria parte per la propria salute e soprattutto per quella dei propri cari. Perché solo così potrà essere davvero una Pasqua di resurrezione. E lo sarà. Buona Pasqua reggini”.