World Food Programme, avvocato reggino nominato Consigliere Nazionale

Il reggino Antonio Circosta ricoprirà un ruolo attivo nella ricerca di nuove strategie per fronteggiare la fame nel mondo

Il 29 marzo 2019 l’Assemblea dei Soci del Comitato per il World Food Programme ha provveduto alla nomina all’unanimità dell’avv. Antonio Circosta come Consigliere, carica in relazione alla quale ricoprirà un ruolo attivo nella ricerca di nuove strategie per fronteggiare la fame nel mondo.

Avvocato consolidato a livello nazionale ed internazionale, l’avv. Antonio Circosta giunge a questa importante nomina a seguito di una fitta attività intrapresa nel corso degli anni durante i quali ha ricoperto importanti ruoli in diverse organizzazioni intenzionali pubbliche e private in materia di internazionalizzazione e di aiuti umanitari verso paesi poveri del terzo mondo, aventi sedi in Italia e propaggini in diversi Paesi in via di sviluppo di Africa Asia ed America – dedite alla cura ed all’assistenza dei soggetti più deboli in giro per il Mondo

“Ringrazio il presidente Prof. Vincenzo Sanasi D’Arpe, il presidente onorario l’ambasciatore Giovanni Castellaneta e l’intero consiglio direttivo per avermi conferito questo nuovo importante  incarico, come Consigliere, per cui metterò a servizio le mie competenze volte ad implementare nuove strategie a medio e lungo termine, per la ricerca e la raccolta fondi con l’obiettivo di fronteggiare le numerose emergenze umanitarie nel mondo”, sono state le parole di Circosta a commento della sua nomina.

L’Agenzia World Food Programme delle Nazioni Unite (WFP) è la più grande agenzia umanitaria che combatte la fame nel mondo fornendo assistenza alimentare in situazioni di emergenza e lavorando con le comunità per migliorare la nutrizione; Il Comitato per il WFP Italia è l’organizzazione senza scopo di lucro che opera a supporto del il World Food Programme e rappresenta il punto di riferimento per quanti in Italia vogliano sostenere il WFP.

Fra  il World Food Programme (WFP) e l’Italia esiste da sempre un rapporto speciale. Sin dalla sua nascita, nel 1963, il WFP ha il quartier generale a Roma, da dove coordina tutte le operazioni attraverso i suoi sei uffici regionali (Bangkok, il Cairo, Nairobi, Johannesburg, Dakar, Panama City) e i suoi uffici di rappresentanza (Washington, New York, Ginevra, Londra, Parigi, Madrid, Pechino, Tokio).

La presenza della sede centrale del WFP a Roma non è certamente casuale. E’ stata l’Italia a volerla, nell’ambito della scelta strategica del governo italiano di ospitare sul proprio territorio le organizzazioni multilaterali che costituiscono il cosiddetto “Polo agroalimentare” delle Nazioni Unite. Oltre al WFP, infatti, hanno sede a Roma diverse organizzazioni del settore, fra cui la FAO (Food and Agricolture Organization) e l’IFAD (International Fund for Agricultural Development). Culla della civiltà alimentare, l’Italia è quindi collocata al centro delle grandi decisioni strategiche che riguardano il cibo e l’agricoltura e, grazie alla presenza del WFP, anche dell’assistenza e della solidarietà verso le popolazioni colpite da gravi emergenze.

In questo quadro si inserisce perfettamente la decisione più recente tra il WFP ed il governo italiano di aprire la prima Base di Pronto Intervento Umanitario (UNHRD) a Brindisi. Inaugurata nel 2001 e da allora gestita dal WFP, la  base è subito diventata un modello di efficienza e di tempestività nel rispondere rapidamente ad alcune fra le più gravi emergenze che hanno colpito diverse aree del Pianeta. Il successo della base di Brindisi, condiviso fra l’Italia e il WFP, ha fatto sì che altre basi dello stesso tipo venissero man mano aperte in altre aree strategiche del mondo. Ad oggi, esistono basi UNHRD a Panama, in Ghana, a Las Palmas in Spagna, a Dubai e in Malaysia.

I rapporti fra l’Italia e  il WFP sono sempre stati molto intensi e sono andati migliorando negli ultimi anni. L’Italia considera il WFP un interlocutore essenziale nella sua politica di Cooperazione, mentre  il WFP considera l’Italia un partner fondamentale. Tramite l’Agenzia Italia per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) l’Italia sostiene diversi progetti e operazioni in diverse regioni del mondo e non ha mai fatto mancare il proprio sostegno nelle grandi emergenze, come di recente, per esempio, in Siria, Somalia, Sud Sudan, Nigeria e Yemen  e l’inondazione in Monzambico. Ogni giorno, 5.000 camion, 70 aerei e 20 navi del WFP sono in movimento per trasportare e consegnare assistenza in alcuni tra i luoghi più pericolosi al mondo.

Per quanto riguarda i programmi di sviluppo, l’Italia ha mostrato particolare attenzione in America Latina, dove ha recentemente sostenuto progetti in Bolivia e El Salvador. In Africa, i contributi italiani hanno permesso la realizzazione di programmi di sviluppo in Etiopia e Sierra Leone.