Zafferano di Motta protagonista all'Istituto Alberghiero di Villa San Giovanni

All'Istituto professionale servizi alberghieri e ristorazione di Villa San Giovanni è stata presentata la guida dello zafferano

Lo zafferano di Motta San Giovanni è stato il protagonista di un incontro che si è svolto giovedì 28 marzo a Villa S.Giovanni nell’auditorium dell’Istituto professionale servizi alberghieri e ristorazione.

Nell’occasione, di fronte alla platea degli studenti dell’Ipalb-tur, ed alla presenza degli autori, Luigi Modafferi e Carmelo Mallamaci, è stata presentata la guida alla coltivazione, produzione, lavorazione ed utilizzo dello zafferano.

Per iniziativa dello stesso Mallamaci, uno dei titolari dell’azienda agricola Orfei, la coltivazione della pianta da cui si ottiene la spezia è presente da un decennio nella provincia reggina, in particolare in una zona collinare del comune di Motta S.G., dapprima in via sperimentale e successivamente trasformata in coltura redditizia.

In verità, la coltivazione dello zafferano nel territorio calabrese risalirebbe al tempo della colonizzazione greca, e divenuta poi fiorente a fine XVIII secolo, all’epoca dei Borboni, soprattutto in provincia di Cosenza.

La sua lavorazione è artigianale e impegnativa: occorrono 150 mila fiori raccolti manualmente per produrre un kg di spezia, il cui valore commerciale è di circa 15 mila euro.

PECULIARITÀ

La pianta fiorisce ad autunno inoltrato, quando il colore dei fiori tende al violaceo ed è il momento della raccolta degli stimmi, i filamenti dal colore rosso intenso che vengono successivamente essiccati per produrre la polvere giallognola scura utilizzata in gastronomia.

Lo zafferano ha anche proprietà benefiche per la salute, ben conosciute dalle popolazioni orientali, grazie soprattutto alla presenza di principi attivi della famiglia dei carotenoidi tra in quali la crocina che dà il caratteristico colore, con proprietà antiossidanti, oltre che a vitamine.

Nel corso dell’incontro sono state presentate le caratteristiche generali della spezia e le fasi di produzione, che avviene a cadenza annuale.

Introdotto dalla dirigente dell’Ipalb-tur, Carmela Ciappina, e moderato da Felicia Liuzza, presidente di Aneb (associazione educatori benemeriti), all’incontro sono intervenuti Anna Stajano, consigliere dell’associazione culturale A.I.Parc, e gli agronomi Mallamaci e Modafferi.