Reggio, primo giorno 'giallo': locali già pieni a pranzo e strade affollate - VIDEO

Prima giornata di semi-libertà dei reggini. Sulle strade si rischiano assembramenti e il 'cortocircuito' è dietro l'angolo

Torna la “zona gialla” e torna a respirarsi aria di libertà. Che non è però da intendersi un “liberi tutti”.

D’altra parte le restrizioni che accompagnano questo cambio di colore non permettono una piena normalità. In ogni caso all’ora di pranzo molti locali della nostra città hanno ripreso a lavorare, soprattutto in via Zecca. Per il momento è consentito a bar e ristoranti di far consumare all’esterno del locale, attrezzato di tavolini e sedie, ma non all’interno. Questo non ha impedito a tanti reggini di cogliere la palla al balzo e di affollare gli spazi esterni debitamente allestiti dagli imprenditori della nostra città.

Anche nel cuore della città, in via Zecca, uno degli angoli più rinomati della movida reggina, si è tornato a vivere.

ZONA GIALLA, ROBERTA MALAVENDA: ‘E’ COME IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA…’

Roberta Malavenda, proprietaria dell’omonimo Cafè adiacente il Lungomare ha parlato di una sorta di “primo giorno di scuola dopo le vacanze”.

Soddisfazione mista ad ansia, sono le sensazioni descritte durante la diretta facebook di CityNow. A farla da padrone è ancora però la limitazione del coprifuoco che riduce il tempo della cena, con la chiusura fissata per le 22. Ma secondo indiscrezioni il governo sarebbe al lavoro per eliminare queste incongruenze posticipando il coprifuoco alle 24.

Per Roberta, quello del coprifuoco rimane un problema di non poco conto, non solo per i gestori dei locali ma anche per gli avventori che vogliono tornare a respirare aria di normalità. In questo senso l’estensione delle aperture almeno fino alle 24 diventa fondamentale:

“perché così – dice Roberta Malavenda – si alleggeriscono gli orari. Se tutti devono mangiare entro le 22 allora è normale che tutti si accalcano in quegli orari, favorendo gli assembramenti”.

Insomma il primo giorno di “zona gialla” sembra una grande prova generale verso il ritorno alle proprie abitudini.

Ben venga dunque un graduale ritorno alla normalità, ma occhio a non lasciarsi andare in comportamenti che potrebbero farci tornare nell’incubo della zona arancione o peggio, rossa.

Rischieremmo tutti, se non stiamo attenti, di rovinarci l’estate.

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