Aspettando l’assessore, Falcomatà prende tempo e si fa in 4: ‘Non c’è fretta, serve scelta di prospettiva’

Il sindaco per ora tiene le deleghe lasciate da Lanucara. Dialogo fallito con il M5S? Ipotesi riapertura con Azione. La nomina slitta, ma i dossier sospesi sono tanti...

sindaco giuseppe falcomata

Ad ormai un mese e mezzo dal rimpasto di Giunta, il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà non ha ancora sciolto la riserva sull’ultima casella del rimpasto di Giunta: ancora si attende il nome del nuovo assessore alle Attività Produttive (il terzo sostituito dal primo cittadino), incarico vacante dopo le dimissioni di Marisa Lanucara.

Una postazione rimasta vuota, nonostante le crescenti pressioni del mondo imprenditoriale e commerciale cittadino, che continua a sollecitare una nomina per ristabilire un riferimento politico concreto in settori chiave per lo sviluppo locale.

Attualmente, le deleghe a Sviluppo economico, Mercati e Rapporti con le associazioni di categoria restano nelle mani del primo cittadino. Una gestione temporanea che, seppur legittima, rischia di tradursi in rallentamenti e difficoltà operative, come segnalato anche dal presidente di Confcommercio Reggio Calabria Lorenzo Labate, che ha lamentato l’assenza di un interlocutore politico dedicato.

“Auspichiamo che si trovi immediatamente l’assessore perché in questo momento le deleghe sono in capo al sindaco stesso, ma è ovvio che intrattenere dei rapporti con un sindaco che ha tantissimi impegni non è facile.

Il compito dell’assessore è specifico, a noi manca e serve per mantenere il contatto con l’amministrazione e poter organizzare tutto ciò che è di nostra competenza. Ho visto che ci sono grandi difficoltà a individuare l’assessora, dico assessora perché per effetto delle quote rosa dobbiamo avere un assessore donna”, le parole di Labate (neo vice presidente della Camera di Commercio Rc), oramai tre settimane fa.

Leggi anche

In merito alla questione, il sindaco Falcomatà ha scelto finora un approccio attendista. Interpellato (per l’ennesima volta) sull’argomento in occasione della presentazione del progetto ‘Reggio Destinazione’ il primo cittadino ha dichiarato:
“Nuovo assessore? Daremo spazio a quei movimenti, a quei partiti, a quelle associazioni e personalità che condividono i valori con i quali abbiamo lavorato in questi anni, però non c’è fretta. Le attività che erano prerogative di settori e di assessori che oggi non ci sono più vengono comunque seguite dall’amministrazione e dal sindaco, ovviamente sono scelte che devono essere scelte di prospettiva. Non guardiamo alla contingenza della scadenza del secondo mandato, ma guardiamo a un percorso che poi possa essere intermedio rispetto alle altre sfide che ci aspettano”, le parole di Falcomatà.

Dalla risposta del primo cittadino emerge la volontà di inserire la scelta del nuovo assessore in una più ampia visione politica e programmatica. Senza fretta e senza guardare una clessidra che giorno dopo giorno si svuota e accompagna alle prossime elezioni.

Leggi anche

Secondo indiscrezioni di Palazzo San Giorgio, negli scorsi giorni il sindaco avrebbe tentato di aprire un confronto con il Movimento 5 Stelle per individuare una figura gradita anche al partito di Giuseppe Conte. Il dialogo, però, non avrebbe prodotto esiti concreti.

Il M5S, che pure ha recentemente inaugurato la propria sede cittadina con la partecipazione dello stesso Falcomatà, non sarebbe interessato a un accordo di breve termine o a un semplice inserimento in Giunta, preferendo un confronto strategico più ampio in vista di future alleanze.

Parallelamente, si fanno spazio anche altre ipotesi sul fronte delle relazioni politiche. Alcune voci suggeriscono che il sindaco potrebbe riaprire il dialogo con Azione, dopo la rottura consumatasi con l’ex segretario provinciale Santo Suraci. La recente nomina di Francesco Graziano come commissario provinciale e l’addio di Suraci potrebbero favorire riavvicinamenti ma, almeno per ora, non ci sarebbero conferme di incontri o contatti ufficiali in tal senso.

Nel frattempo, la Giunta rimane incompleta con Falcomatà chiamato a triplicarsi tra numerosi impegni, deleghe a profusione e dossier da mandare avanti. E mentre le agende politiche si intrecciano tra alleanze possibili e visioni di lungo termine, resta l’urgenza di garantire ai settori economici e commerciali della città, così come alle associazioni di categoria interessate, un riferimento stabile e operativo.

In caso contrario, giocoforza aumenterà il rischio che le vicende (tra le altre) di Piazza del Popolo, del mercato coperto di Via Filippini, dell’Hotel Miramare e del B’art rimangano sospese e non risolte sino al termine del mandato…