Rinascimento e rinascita, Cittadino replica a Latella: ‘A Reggio servono competenza e volontà’

Una riflessione sul tema "turismo" e sulla rinascita del territorio da parte della candidata del Polo Civico Reggio

Lungomare Reggio Calabria Via Marina

“”A proposito di Rinascimento e di Rinascita”, mi riferisco alla intervista rilasciata dal Consigliere delegato a Sport, Turismo e Promozione della città di Reggio Calabria per fare alcune riflessioni sul tema turismo e rinascita di un territorio. Il settore turismo è uno di quelli per cui chiunque abbia fatto almeno un viaggio nella sua vita, e pertanto si è sentito turista, ritiene di poterne parlare a ragion veduta”.

A scriverlo, in una nota a mezzo stampa, è Caterina Cittadino, candidata nel Polo Civico Reggio, Giurista e Manager pubblica.

“E, invece, il settore Turismo è uno fra i più complessi da gestire poiché, lo dico fin da subito, richiede una visione strategica e programmatica di ampia portata. Con il turismo non si promuove un singolo bene culturale, o un monumento, o una collezione d’arte; con il turismo si promuove un intero territorio che va visto e valorizzato con interventi sistemici in relazione agli spazi disponibili, alle relazioni sociali, ai servizi, al paesaggio, alla memoria dei luoghi e delle cose. Un territorio dove sono carenti i servizi (mobilità, sicurezza, trasporti, rifiuti, ecc), che non offre opportunità sociali o culturali in grado di migliorare la qualità della vita, difficilmente diventa una destinazione turistica consolidata solo perché si rifà una piazza o si ristruttura un palazzo”.

Cittadino spiega ancora:

“L’ergonomia di un territorio, dove da non troppo tempo si parla negli ambienti accademici, e a cui è necessario fare riferimento quando si parla di sviluppo in chiave turistica, vuol dire progettare il territorio, una città nel nostro caso, a misura delle persone, affinché gli spazi, i tempi, i servizi ed i percorsi siano funzionali, confortevoli, sicuri e piacevoli per chi li vuole vivere, da residente o da turista. Vuol dire mantenere vitale, sicuro ed equilibrato nel lungo periodo un luogo affinché la vita delle persone, le economie locali ed i meccanismi di governance si rafforzino a vicenda senza consumare il futuro”.

Detto ciò è legittimo, e sacrosanto direi, vedere la nostra città in una ottica di vocazione turistica, e aggiungerei culturale, ma non credo sia quella descritta nell’intervista in riferimento la narrazione giusta.
Occorre lanciare il cuore oltre l’ostacolo e progettare un percorso di rinascita dell’intera città, a cominciare dalle periferie, partendo anche dalle cose che già ci sono o sono in itinere e trasformandole in opportunità per tutti. Faccio riferimento ad un piano turistico da predisporre sentendo la cittadinanza che diventi un modello di crescita sostenibile e coinvolga al suo interno gli interventi, tutti gli interventi, necessari alla sua realizzazione: trasporti efficienti in grado di raggiungere ogni comune della città metropolitana, una raccolta dei rifiuti sostenibile, una sicurezza urbana che possa garantire ogni periferia.

Reggio Calabria è una città che, indubbiamente, è diventata più bella negli ultimi anni, il cui richiamo principale, tuttavia, continuano ad essere quasi esclusivamente le statue dei Bronzi di Riace.
Dobbiamo captare quei turisti, fidelizzarli ed indurli a voler conoscere tutto il patrimonio culturale, paesaggistico che la città metropolitana offre: dalla montagna al mare, passando per i cammini della memoria di cui è ricco il territorio e valorizzando, in tal modo, i borghi, e la natura circostante.

“Può sembrare un libro dei sogni; l’esperienza mi ha invece condotto a ritenere possibile tutto ciò attraverso azioni competenti volte a trovare fondi e sinergie fra i diversi attori istituzionali, e legare assieme tutto ciò in progetti mirati e consapevoli.”

Ecco a Reggio Calabria serve questo: competenza, buona volontà e conoscenza delle tante opportunità che oggi il nostro sistema istituzionale offre, a cominciare soprattutto dai fondi con cui operare, che non mancano ma vanno solo saputi trovare.
Finisco augurando alla città un futuro prossimo in cui la narrazione delle cose da fare non sia un elenco casuale di cose, anche buone, fatte, ma un resoconto puntuale degli impegni programmati e realizzati.

La Comunità se lo merita!“.