Reggio, la denuncia del SAP: ‘Quartiere Arghillà, scarseggia la sicurezza e nulla simuove’

"Occorrono uomini, mezzi e risorse per fronteggiare la criminalità" la nota del Sindacato Autonomo di Polizia

denuncia SAP arghillà RC

Il SAP denuncia una insostenibile situazione di degrado, di incuria e di disagio sociale, nel quartiere Arghillà, situato alla periferia nord di Reggio Calabria. Nel corso degli anni, fino al 2006, con il completamento dello sgombero dell’ex caserma della Polizia 208 e del lazzaretto, le famiglie ROM sono state trasferite ad Arghillà o si sono trasferite autonomamente, occupando gli spazi e gli immobili rimasti vuoti.

Oggi il quartiere Arghillà è diviso in due aree ben distinte: Arghillà sud, con una popolazione di circa 3000 abitanti, caratterizzata da villette, da un asilo e dalla chiesa di Sant’Aurelio e Arghillà nord, con case popolari dove vivono altre 3000 persone, tra cui: cittadini italiani, cittadini stranieri e famiglie ROM. Arghillà nord è caratterizzata da una forte povertà e da un basso indice culturale e la popolazione straniera rappresenta circa il 30% del totale degli abitanti, con la presenza di comunità romene, marocchine, senegalesi, nigeriane e indiane.

L’alta concentrazione di povertà ha impedito lo sviluppo, il progresso, la crescita culturale e la costruzione di una concreta e solida rete sociale, infatti in quest’area persiste una grave condizione di degrado, di disoccupazione, di incuria e di disagio sociale piu’ volte denunciata dai media a tutti i livelli ed è nota anche agli amministratori locali e al Governo, in quanto gli episodi di cronaca, come lo spaccio di stupefacenti, verificatesi negli ultimi mesi, hanno destato un diffuso clima di malessere ed una forte preoccupazione e percezione di “insicurezza” dei cittadini, essendo aumentato notevolmente, non solo il fenomeno della microcriminalità, ma soprattutto il peso della criminalità organizzata, del fenomeno ‘ndranghetistico, che addirittura controlla capillarmente il territorio ed interviene in maniera significativa in questi quartieri, sfruttando queste famiglie disagiate e addirittura anche i bambini.

Denuncia del SAP sulla chiusura del presidio di Polizia

Il degrado, il disagio sociale, l’incuria, la povertà, il sotto sviluppo sono ben note a tutti, nonostante il continuo impegno profuso dalla prefettura di Reggio Calabria e dalle forze dell’ordine che, tuttavia, non riescono, evidentemente a scardinare un sistema incancrenito di illegalità diffusa che con il tempo si è consolidato ed è penetrato nel tessuto sociale, in quanto tali interventi affievoliscono il fenomeno ma non riescono ad estirpare alla radice il radicamento della criminalità organizzata in quel territorio e pertanto il problema sicurezza rimane.

La spada di Damocle di questo grave disagio sociale è racchiusa con l’ingiustificata e non condivisibile chiusura dell’unico presidio di legalità esistente in questo territorio ad alta densità criminosa, in controtendenza con le linee generali delle politiche della sicurezza nazionale poste in essere dal Governo e dal Ministero dell’Interno per arginare e debellare la criminalità organizzata nei territori.

Al riguardo il Ministro dell’Interno Prefetto Matteo Piantedosi, nel mese di marzo del 2025 ha dichiarato che i presidi di Polizia devono essere potenziati e rafforzati con uomini, mezzi e strumenti idonei, mentre abbiamo assistito increduli ad un graduale depauperamento delle risorse umane ed economiche ed a un graduale arretramento della Polizia di Stato nel territorio reggino, culminato con la chiusura non condivisa da questa O.S dell’unico Posto di Polizia presente in questo territorio, indispensabile punto di riferimento per i cittadini che simboleggiava il rispetto delle leggi, delle regole di convivenza civile e dell’ordine pubblico nel quartiere di Arghillà, purtroppo rimasto inattivo per quasi un anno nel silenzio generale degli organi preposti dal mese di ottobre del 2024 al mese di agosto del 2025.

Considerata la recrudescenza della criminalità organizzata sempre più proterva ed agguerrita che insiste in quel territorio, addirittura nel mese di marzo del 2025 i locali che ospitavano il menzionato Posto di Polizia sono stati vandalizzati in maniera indegna riportando gravi ed ingenti danni alla struttura ed in quella circostanza sono stati persino sfondati il tetto e le pareti, sono stati sottratti gli infissi, i cavi di rame, i sanitari e tali materiali asportati con ogni probabilità avranno trovato collocazione sul mercato nero.

SAP

Il S.A.P. denuncia con forza nella nota elaborata dal Segretario Provinciale di Reggio Calabria Pasquale Toscano, che: la chiusura dell’unico Presidio di Polizia ad Arghillà, rimasto inspiegabilmente inutilizzato, ha provocato gravi conseguenze sotto il profilo dell’ordine pubblico, in un quartiere notoriamente a rischio, segnato dall’illegalità e dalla criminalità organizzata.

Alla luce di quanto da noi sostenuto con la presente nota, questa O.S. si chiede come mai quella struttura, “Presidio di legalità” e di sicurezza per i cittadini , sia rimasta abbandonata? Come mai non vi è stata la necessaria sensibilità degli addetti ai lavori a riattivare tempestivamente il suddetto posto di Polizia di Arghillà?

Ebbene il S.A.P. reggino in tutte le sue interlocuzioni avute sia con il Questore in carica che con il suo predecessore ha sempre rimarcato chiaramente, a più riprese, l’importanza e la necessita’ di mantenere in “vita” l’unico Presidio di sicurezza e legalità presente ad Arghillà Nord per garantire la sicurezza dei cittadini, ed ha chiesto di porre in essere un’ adeguata pianificazione degli organici, tale da rimpiazzare tutti i poliziotti prossimi alla pensione nonché di rafforzare l’esiguo numero di poliziotti già in servizio presso il Posto di Polizia di Arghilla’, il quale è stato istituito ufficialmente il 26 giugno del 2009, incardinato come articolazione periferica dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Reggio Calabria che avrebbe dovuto garantire essenzialmente compiti di controllo del territorio, di ricezione denunce, esposti, servizi per la cittadinanza tramite lo sportello U.R.P. per fornire informazioni e il rilascio di modulistica relativa alla richiesta dei passaporti e dei lasciapassare, con l’intento di assolvere, non solo ai compiti istituzionali previsti ,di controllo del territorio e di prevenzione, ma anche per divenire un punto di riferimento strategico ed operativo, certo e concreto per i cittadini.

Purtroppo a causa della poco oculata gestione delle risorse umane da parte dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza ciò ha provocato il totale abbandono di questo fondamentale Presidio di Polizia, in un territorio particolarmente a rischio e complesso. Questa Organizzazione Sindacale S.A.P., stigmatizza tali non condivisibili comportamenti messi in atto dagli organi preposti dettati da scelte poco attente e scarsamente comprensibili. L’apice del paradosso si è verificata con l’ingiustificabile presenza di una articolazione anomala, incastonata in seno all’U.P.G.S.P. della Questura di Reggio Calabria, che secondo quanto previsto dal D.P.R. n.171 del 5 dicembre 2019, recante ” la struttura organizzativa delle articolazioni centrali e periferiche dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza”, dovrebbe essere collocata in un altro settore della Questura, per svolgere diverse e specifiche mansioni, che purtroppo ad oggi, comporta un impiego “anomalo” e poco razionale del personale della P.S. dipendente che invece andrebbe meglio utilizzato per essere impiegato presso il Posto di Polizia di Arghillà.

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Il S.A.P. auspica che la manifestata volontà posta in essere negli ultimi tempi da parte delle Autorità Nazionali di Pubblica Sicurezza e dalle Forze Politiche di Governo possa tradursi quanto prima in straordinari ed eccezionali stanziamenti di adeguate risorse economiche necessarie a ripianare gli organici della Polizia di Stato e a recuperare l’operatività di Uffici di fondamentale importanza che rappresentano avamposti di legalità per combattere la criminalità organizzata e garantire la sicurezza dei cittadini e delle Istituzioni nonché per preservare l’identità sociale che devono essere ad ogni costo potenziati, con uomini, mezzi e strumenti adeguati, in quanto tali presidi di Polizia rappresentano l’anello terminale della catena della “macchina della sicurezza dello Stato”. Si ritiene estremamente necessario ed urgente un intervento risolutore da parte dei vertici del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e del Ministero dell’Interno per pianificare gli esigui organici delle Forze dell’Ordine operanti in questa provincia, non solo per potenziare gli Uffici di Polizia ordinari presenti, ma anche per istituire nuovi Presidi di legalità come la più volte preannunciata istituzione del Commissariato di P.S. di Arghillà che se venisse istituito garantirebbe un più efficace servizio di prevenzione e di controllo del territorio h24, per contrastare la criminalità organizzata e per garantire l’ordine pubblico in un territorio a rischio e ad alta densità criminale.