Quartuccio: “Falcomatà l’ideale per sfidare Occhiuto ma bene Tridico. Mi ricandiderò al Comune”
Quartuccio tra presente e futuro, con due sfide elettorali pesantissime e le ambizioni personali. Il consigliere non nasconde le difficoltà vissute dall’amministrazione Falcomatà in questo decennio abbondante. E sul Miramare...
21 Agosto 2025 - 17:30 | di Pasquale Romano

Filippo Quartuccio tra presente e futuro. Sono e saranno mesi bollenti quelli che attendono la politica reggina. A inizio ottobre l’appuntamento con le elezioni regionali, anticipate dopo le dimissioni di Occhiuto. Nemmeno il tempo di esultare (per chi vincerà la contesa tra centrodestra e centrosinistra) che sarà già tempo di rimboccarsi le maniche e preparare le comunali reggine, previste a maggio\giugno 2026.
Il consigliere metropolitano delegato agli eventi culturali, ai microfoni di CityNow, analizza il quadro politico in vista delle prossime elezioni regionali in Calabria e, guardando già al 2026, annuncia la sua ricandidatura alle elezioni comunali di Reggio Calabria.
Regionali, tra Tridico e Falcomatà
“Giuseppe Falcomatà sarebbe il profilo ideale per la presidenza della Regione – spiega Quartuccio – perché conosce da vicino le difficoltà di un territorio complesso e, nonostante i problemi, ha saputo affrontarli. È anche il sindaco che ha tenuto insieme anime diverse del centrosinistra, costruendo un laboratorio politico interessante.
Pasquale Tridico, invece, è un tecnico che si è affermato anche sul piano politico, con una solida esperienza professionale. L’auspicio è che il centrosinistra si presenti unito, perché la destra che si propone oggi rappresenta la peggiore espressione possibile e ha già dimostrato di non saper affrontare i veri problemi dei calabresi”.
Il campo progressista a Reggio Calabria
Quartuccio ricorda come le dimissioni di Occhiuto abbiano cambiato l’agenda politica reggina e calabrese. “Ci stavamo preparando alle comunali, ma l’improvvisa caduta della giunta regionale ha spostato l’attenzione sulle regionali. È chiaro che molto dipenderà dall’esito di questa sfida, dai risultati delle liste e da come sarà gestito il campo progressista.
A Reggio Calabria questo campo esiste già: Falcomatà è riuscito a coinvolgere Italia Viva, Azione e diverse aree riformiste. Abbiamo un vicesindaco di Italia Viva al Comune (Brunetti, ndr) e -sino a qualche mese fa- anche un assessore comunale in quota Azione (Lanucara, ndr). Questo equilibrio ha reso possibile un’esperienza di governo ampia e inclusiva. Per questo la candidatura di Falcomatà alla Regione sarebbe stata un passaggio naturale”.
“Mi ricandiderò alle comunali”
Sul futuro amministrativo della città, Quartuccio è chiaro: “È presto per parlare delle comunali, ma posso annunciare che mi ricandiderò. È una notizia che voglio dare in maniera netta: sarò in campo. Ho fatto due mandati al Comune e due alla Città Metropolitana. Ho maturato un’esperienza significativa e sono consapevole che alcune cose si possono fare meglio, imparando dagli errori”.
Il consigliere non nasconde le difficoltà vissute dall’amministrazione Falcomatà in questo decennio abbondante e non lesina autocritiche: ”Guai a dire che non ci siano stati errori. L’autocritica è fondamentale. Forse si sarebbe dovuto ascoltare di più il territorio, non solo le associazioni culturali, ma anche ordini professionali, cittadini e realtà che conoscono profondamente la città. Ci sono storici, professionisti, appassionati che hanno visto crescere Reggio e che avrebbero potuto contribuire con idee e competenze.
Un altro limite è stato quello di non aver dato una visione chiara e definitiva al recupero di alcuni immobili. Penso all’ex Girasole o all’ex scuola Mazzini a Sant’Anna: strutture che avrebbero potuto generare sviluppo per i quartieri, se inserite in un progetto preciso. Invece sono state messe in vendita senza una prospettiva di lungo respiro. Credo che sia mancata una vera idea di futuro per questi luoghi”.
Infine, sul destino dell’Hotel Miramare, prossimo alla vendita attraverso un bando, Quartuccio osserva: “È una scelta compiuta dall’amministrazione. Non dico che sia sbagliata, ma io avrei preferito continuare l’esperienza già avviata, trasformando il Miramare in un laboratorio culturale permanente, capace di ospitare associazioni e organizzazioni cittadine.
Certo, la struttura potrebbe anche essere valorizzata come attività alberghiera o commerciale, ma resta il rammarico di non aver consolidato quel percorso culturale che aveva dato buoni frutti. Ricordo in particolare l’esperienza di Officine Miramare, che aveva permesso a tante realtà di esprimersi e trovare spazio. Quell’esperienza ha mostrato quanto la città abbia bisogno di luoghi d’arte e cultura. Personalmente immagino Reggio come una città capace di ospitare arte in ogni angolo”, conclude Quartuccio.