Il giornalista calabrese Tommaso Labate debutta su Rete 4 con Realpolitik
Il giornalista calabrese Tommaso Labate debutta in prima serata su Rete 4 con Realpolitik, nuovo programma di approfondimento politico che segna una tappa importante del suo percorso, senza mai dimenticare le radici in Calabria
16 Settembre 2025 - 16:33 | Redazione

Da mercoledì 17 settembre Tommaso Labate sarà il nuovo volto di Realpolitik, il programma targato Videonews in onda su Rete 4 e dedicato agli scenari politici nazionali e internazionali. Per il giornalista calabrese si tratta della prima trasmissione interamente cucita su di lui, dopo gli anni trascorsi tra carta stampata e televisione, dal Corriere della Sera ai talk di La7.
La sfida non è semplice: portare l’informazione e l’analisi politica nella prima serata del mercoledì, in un contesto televisivo tradizionalmente dominato da altri generi. “L’idea è andare a fondo in una situazione politica che si è fatta molto complicata – ha spiegato presentando il format –. Realpolitik vuole passare dal mero racconto della politica alla necessità di analizzarla e spiegarla. Non possiamo limitarci a mostrare le tifoserie contrapposte: sarebbe come raccontare una partita di calcio inquadrando solo le curve. È il momento di tornare a inquadrare il campo da gioco e vivisezionare quello che succede”.
Il programma, in onda dalle 21.30 fino a notte inoltrata, prevede nella prima puntata ospiti di primo piano come Vincenzo De Luca, Walter Veltroni e Virginia Raggi. Spazio anche a esperti e commentatori scelti “per autorevolezza e non per appartenenza alla vetrina mediatica”, come sottolinea il conduttore.
Le radici in Calabria
Dietro il percorso ricco di soddisfazioni di Labate c’è una storia che parte da Marina di Gioiosa Ionica, dove Labate è nato e cresciuto. Dopo il liceo a Locri, si trasferì a Roma con una vocazione precisa: fare il giornalista. Nel 2017, in un’intervista a CityNow, ricordava: “Avverto di non essermene mai andato, c’è un filo invisibile che mi lega alla mia terra. E ci torno sempre, appena possibile”.
Arrivato nella Capitale nei primi anni Duemila, saltò a piè pari scuole di giornalismo e corsi dedicati, laureandosi in Scienze politiche e iniziando la carriera con uno stage al Riformista nel 2004. Poi l’approdo al Corriere della Sera, definito da lui stesso un “punto di arrivo”, e la televisione, arrivata quasi per caso e che da diversi anni lo vede protagonista di numerosi programmi televisivi tra Rai e La7.
La gavetta e i valori del mestiere
Sempre a CityNow, Labate aveva raccontato la gavetta e la convinzione che il giornalismo sia una vocazione più che una scelta. “Evidentemente un po’ di talento c’è, ma riconosco di essere stato fortunato. Oggi emergere è molto più complicato. Ai ragazzi che si affacciano al mestiere consiglio di credere sempre di potercela fare, ma solo se la sentono come una vocazione inestirpabile. L’autorevolezza è la cosa più preziosa, ci vuole tempo per costruirla e un secondo per distruggerla”.
Appartenenza e futuro
Nonostante la carriera a Roma e la presenza costante in televisione, il legame con la Calabria resta centrale: “Io sono e mi sento calabrese, ho il senso di appartenenza dei miei conterranei. Mi manca la quotidianità di Marina di Gioiosa, incontrare volti conosciuti, salutare persone che conosci da sempre. Credo e spero di poter vivere la mia vecchiaia in Calabria, al mare, dove sono nato e cresciuto”.
Uno sguardo, quello di Labate, che alterna amore e spirito critico: “La Calabria sforna talenti in continuazione, vedo un’energia positiva e voglia di reagire. Ma il riscatto deve partire dalle scuole. La ’ndrangheta non si sconfigge con l’esercito, ma con la cultura”, le parole di Labate, oggi pronto ad una nuova affascinante avventura.