Riunione da ‘scurdammoce o passato’ per il Pd: Falcomatà, Irto e Muraca, incontro senza scintille
Dopo il pesante ko alle urne, prove di dialogo nella direzione del Pd reggino. Attesa per la proclamazione di Falcomatà e focus sul rilancio politico con un documento critico
18 Ottobre 2025 - 19:55 | di Pasquale Romano

Si è tenuta venerdì la direzione provinciale del Partito Democratico di Reggio Calabria, convocata per analizzare l’esito delle regionali e delineare i prossimi passi del partito in vista delle comunali 2026.
Un confronto necessario, che nelle premesse avrebbe potuto vedere scintille e scontri, ma che alla fine non ha prodotto particolari scossoni.
Con la relazione introduttiva, il segretario provinciale Peppe Panetta ha rivendicato il risultato conseguito nel collegio Sud, dove il Pd ha ottenuto due eletti. “La lista era forte, costruita senza favorire nessuno – ha sottolineato Panetta – e questo ci ha consentito di centrare un grande risultato. Va ringraziato anche chi si è sacrificato”, il senso del messaggio di Panetta.
Un passaggio interpretato da molti come un messaggio indiretto al sindaco Giuseppe Falcomatà, presente alla riunione ma uscito dopo pochi minuti senza intervenire (probabilmente per partecipare ad una trasmissione televisiva), gesto che avrebbe destato irritazione in più di un dirigente.
Un partito tra tensioni e attese
Alla riunione ha preso parte anche il segretario regionale Nicola Irto, che ha invitato i dem reggini a non ignorare le difficoltà interne. “Non bisogna negare i problemi – ha detto –. Le discussioni nel partito ci sono e ci saranno sempre, ma ora dobbiamo guardare avanti, verso le comunali”.
Un richiamo alla compattezza dopo settimane segnate da tensioni e scambi sottili tra le diverse anime del partito, acuiti dal voto regionale e dall’attesa per la proclamazione di Falcomatà a consigliere regionale, elezione che le ultime indiscrezioni che arrivano da Catanzaro danno come per sicura, almeno per quanto deciso dalla Corte d’Appello, in attesa di possibili futuri ricorsi.
Alla direzione erano presenti -tra gli altri-anche il dirigente dem Sebi Romeo, l’ex consigliere regionale Giovanni Muraca (al primo incontro con Falcomatà dopo l’esito delle urne) e Demetrio Naccari, secondo alcuni in odore di primarie alle comunali reggine del 2026. Naccari ha offerto una propria analisi del voto, sottolineando la necessità di una riflessione più ampia sulla rappresentanza e sull’organizzazione del partito nei territori.
Il documento di rilancio del Pd reggino
La discussione tenutasi nella direzione provinciale dem ha segnato un primo tentativo di ricompattamento dopo una fase di frizioni interne. In conclusione, la Direzione Metropolitana del Pd di Reggio Calabria ha presentato un ordine del giorno che impegna il partito a convocare entro dicembre la prima Conferenza Programmatica Metropolitana, aperta ai circoli, agli iscritti e alle forze civiche.
Un documento critico, che analizza le difficoltà interne al Pd reggino e individua le mosse da attuare per programmare un percorso di rilancio.
I punti centrali del percorso di rilancio
Il documento presentato ieri da Paolo Gramuglia (delegato dell’assemblea nazionale dem ed esponente del gruppo ex Art 1 che fa riferimento ad Alex Tripodi) in sintesi prevede:
- Convocazione entro dicembre 2025 della I Conferenza Programmatica Metropolitana, come momento di confronto aperto tra iscritti, amministratori e realtà civiche del centrosinistra.
- Avvio del Congresso Comunale di Reggio Calabria, per ristabilire la piena rappresentanza democratica e sanare l’irregolarità del livello comunale.
- Istituzione di una Commissione Politica Metropolitana, incaricata di:
- coordinare la Conferenza e il Congresso;
- affiancare il segretario metropolitano nelle attività politiche e organizzative;
- garantire la partecipazione di circoli e rappresentanze territoriali.
- Percorso di ascolto nei circoli, finalizzato alla raccolta di proposte per il documento politico e programmatico da discutere in Conferenza.
- Rilancio dell’identità del Pd nei territori, con una piattaforma programmatica condivisa in vista delle comunali.
Il documento presentato da Gramuglia, a conclusione della riunione, è stato acquisito dal segretario provinciale Panetta, senza alcuna votazione in merito. Evidenti le critiche all’attuale gestione presenti nel documento acquisito da Panetta, testo elaborato e presentato dall’ala dem certamente più vicina al sindaco Falcomatà, che quindi inizia una nuova vita all’interno del Pd, una “questione di tradizione e legata in modo indissolubile alla mia famiglia” per come affermato in diverse circostanze nelle ultime settimane.
Il Pd reggino entra così in una fase di doppia transizione: da un lato, l’attesa per la proclamazione di Falcomatà e il (possibile) conseguente rimpasto in Giunta; dall’altro, la necessità di riformare la struttura interna di un partito che deve guardarsi al proprio interno e fare i conti con la netta sconfitta alle elezioni regionali.
La direzione di venerdì ha mostrato due volti del Pd: le ferite ancora aperte del dopo-elezioni e la volontà di non implodere davanti a un centrodestra compatto e in crescita. Forza Italia che dopo l’evento di ieri tenutosi in Piazza Duomo, attraverso le parole di Occhiuto e Cannizzaro, è stata chiarissima: “Preparatevi a sgomberare Palazzo San Giorgio, stiamo arrivando…”.
