Ponte sullo Stretto, La Strada: ‘Corte dei Conti conferma le nostre preoccupazioni’

"La questione del Ponte non è finita: continuerà la costosissima macchina propagandistica, continueranno i rischi di spreco di denaro pubblico e di sottrarre risorse ai servizi essenziali di cui il nostro territorio ha bisogno", afferma il gruppo La Strada

saverio pazzano no ponte

“In merito al Ponte sullo Stretto, la Corte dei Conti conferma ciò che La Strada ha apertamente denunciato in Consiglio Comunale fin dall’inizio di questa consiliatura. Prima da sola, isolata, minoritaria; oggi con una ragione che è diventata maggioritaria. Ora è impossibile far finta di niente.

La decisione della Corte rappresenta un punto di svolta, ma non è una sorpresa: è soprattutto la verifica istituzionale del lavoro immenso e costante portato avanti da anni da comitati, associazioni, studiosi, attivisti, movimenti e comunità delle due sponde dello Stretto, che hanno tenuto alta l’attenzione quando gran parte delle istituzioni taceva. La Strada, nel suo piccolo, ha scelto di portare quelle competenze e quelle battaglie dentro le istituzioni, in un Consiglio comunale che per lungo tempo aveva evitato l’argomento o lo aveva appoggiato in modo ambiguo.

Fin dall’inizio, con Saverio Pazzano e poi nel lavoro quotidiano in Consiglio comunale, abbiamo sostenuto una linea chiara:

  • Pretendere trasparenza totale, non slogan;
  • Denunciare i costi non detti e le criticità finanziarie;
  • Contestare l’assenza di valutazioni ambientali solide;
  • Smascherare procedure affrettate e scelte che mettevano in secondo piano l’interesse pubblico;
  • Ribadire che la città e l’Area dello Stretto devono venire prima della propaganda.

Per anni queste posizioni sono state bollate come “allarmismo”, “opposizione ideologica” o un fastidio da confinare ai margini. Le nostre argomentazioni erano considerate quasi ingenue, e liquidate come ostacoli al “progetto del secolo”.

Eppure abbiamo continuato. Lo abbiamo fatto attingendo e valorizzando il patrimonio enorme di competenze, dati, analisi e mobilitazioni costruito negli anni da chi si batteva contro l’“operetta” del Ponte molto prima di noi. Abbiamo provato a essere un collettore istituzionale di tante storie e voci delle due sponde dello Stretto. E lo abbiamo fatto anche quando in Consiglio eravamo soli: con atti, interventi, richieste puntuali, analisi tecniche e un lavoro costante di informazione ai cittadini.

Col tempo, proprio quelle posizioni — una volta marginali — sono diventate la linea della maggioranza, che progressivamente ha dovuto riconoscere criticità e dubbi che noi sollevavamo con chiarezza sin dall’inizio.

Oggi la Corte dei Conti mette nero su bianco ciò che sosteniamo da anni — ciò che per anni hanno sostenuto in tanti e tante, dentro e fuori dai palazzi. Non è un caso: è il risultato di un percorso serio, documentato e collettivo.

È un richiamo forte alla responsabilità di chi governa e di chi amministra: ascoltare, verificare, rispondere alla città. Non agli slogan.

La questione del Ponte non è finita: continuerà la costosissima macchina propagandistica, continueranno i rischi di spreco di denaro pubblico e di sottrarre risorse ai servizi essenziali di cui il nostro territorio ha bisogno.

La Strada continuerà a fare ciò che ha sempre fatto: tenere la schiena dritta, vigilare, proporre, difendere il bene comune. Anche quando costa. Soprattutto quando costa.