Inquinamento del mare a Reggio Calabria, Sorgonà: “Situazione drammatica”
"Aziende sanitarie reggine riversano i liquami direttamente sui torrenti, mentre alcune zone della città non sono collegate a impianti di depurazione, quindi riversano tutto direttamente a mare", le parole di Sorgonà
04 Luglio 2019 - 22:09 | Comunicato stampa

In una diretta postata su Facebook, Sasha Sorgonà dei giovani di Confcommercio Rc porta alla luce le criticità che affliggono il litorale Reggino. Gran parte delle spiagge a Reggio Calabria hanno il divieto di balneazione e questo, a dire di Sorgonà, non è accettabile per una città che nella propria vocazione turistica ha come protagonista di spicco proprio l’offerta del mare.
“È come se i reggini si trovassero di fronte ad un piatto succulento, ma senza poterlo addentare perché avvelenato” così fare il bagno a mare significa rischiare di prendere malattie. Secondo l’Arpacal il 5,2% della costa della città metropolitana è classificato come”Scarso”. Gran parte di questo tratto è riguarda proprio la città di Reggio Calabria ed i suoi quartieri sulla costa.
Ma ad aggravare questi dati, rincara Sorgonà, c’è l’indagine del Procuratore Bombardieri dalla quale emerge che note aziende sanitarie Reggini riversano i liquami direttamente sui torrenti, mentre secondo il comandante dei Carabinieri del Noe di Reggio Calabria parti di alcune zone della città non sono collegate a impianti di depurazione, quindi riversano tutto direttamente a mare.
Una programmazione turistica deve passare dal risanamento della rete fognaria e dai depuratori, perché se c’è il mare ci sono i turisti, se ci sono i turisti le aziende prosperano, se aziende prosperano aumenta il lavoro, se aumenta il lavoro i giovani restano nella nostra terra”.

