Reggio – Costretti a trascinare in catetere in locali vetusti: sequestrata casa di riposo abusiva
Alla vista dei militari uno dei dipendenti è stato sorpreso 'sgattaiolare' dal retro con un anziana ospite in braccio non autosufficiente
29 Luglio 2022 - 11:23 | Comunicato

I Carabinieri dei Nas di Reggio Calabria hanno deferito in stato di libertà il titolare ed una dipendente di una casa di famiglia abusivamente trasformata in una casa di cura, che al termine degli accertamenti è stata sottoposta a sequestro penale.
Il provvedimento scaturisce dai controlli ai quali la struttura era stata sottoposta sin dall’estate 2020 quando a seguito delle gravi deficienze riscontrate, sia strutturali che organizzative, il Comune di Reggio Calabria aveva emanato un’ordinanza urgente per la sospensione delle attività.
Altri accertamenti avrebbero tuttavia dimostrato che la casa famiglia continuava ad ospitare anziani costringendo così i Nas ad un immediato intervento.
Alla vista dei militari uno dei dipendenti è stato sorpreso ‘sgattaiolare’ dal retro con un anziana ospite in braccio non autosufficiente ed ancora con il catetere inserito, per nasconderla all’interno di un esercizio commerciale sottostante.
L’azione che messo in pericolo la malcapitata è stata immediatamente interrotta.
Dall’ispezione è emerso che la casa famiglia non solo era stata sospesa e continuava ad operare ma sarebbe stata trasformata in casa di cura con be 11 anziani di cui 10 con gravi patologie fisiche e psichiche costrette a trascinarsi in catetere durante i pochi movimenti possibili o allettati; inoltre erano ospitati in camere vetuste prive di mobili ed in letti senza barriere per i non autosufficienti e con climatizzatori non funzionanti.
Ad accudire gli anziani vi erano due dipendenti senza titoli professionali idonei e nessuno indossava le protezioni anti covid.
Inoltre somministravano farmaci senza precisi piani terapeutici.
Gli anziani sono stati trasferiti presso i parenti o altre strutture socio assistenziali autorizzate mentre la casa famiglia inquisita è sottoposta a sequestro penale.
Il titolare, un 55enne reggino, è stato deferito in stato di libertà perchè avrebbe attivato una struttura sanitaria priva di autorizzazioni, per abbandono di persone incapaci e per inosservanza di un provvedimento dell’autorità, mentre in concorso con una dipendente 47enne di origine romena, sarebbero responsabili, anche di esercizio abusivo della professione sanitaria.
Il procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari per cui vanno fatte salve le successive valutazioni di merito.