Reggio imbrattata, fra affissioni regolari e non. Ecco quanto spendono le liste

Loro affiggono i loro manifesti, noi inchiodiamoli alle loro responsabilità

Nove aspiranti sindaci, trentadue liste, circa 900 candidati. I numeri da concorso di questa tornata elettorale fanno bene alla democrazia ma, storicamente, molto male alla città. La stessa città che, in tutte le lingue, ci si preoccupa di definire bella e gentile, giurandole al contempo un amore incondizionato.

Buoni propositi, e promesse, puntualmente spazzati via dalla più antica delle pratiche elettorali: manifesto selvaggio.
Ad ogni tornata elettorale, infatti, ci si straccia le vesti invocando ordine, pulizia, e decoro. Ma anteponendo ai principi universali del buon padre di famiglia la visibilità. Che si spende attraverso la stampa di migliaia e migliaia di “santini” raffiguranti il faccione sorridente del candidato di turno, di manifesti con slogan anche improbabili e fac-simile di schede elettorali per accompagnare fin dentro le urne gli elettori.

Tutto, però, alla fine dei giochi, rimane drammaticamente sul selciato. Sui parabrezza delle auto in sosta, i cui proprietari con un gesto consueto e dannatamente scontato, li sfilano via dai tergicristalli per gettarli per terra. Soprattutto se non si è interessati a quella candidatura che si stava tentando di propagandare.

In un’epoca in cui il digitale ha preso il sopravvento, la carta stampata (tranne i giornali, ahinoi) continua a resistere. E anche se al tempo del covid, il web, e più in particolare i social, sono diventati le nostre quattro mura, entro le quali vengono amplificati i messaggi di ognuno di noi, la vecchia pratica di manifesto selvaggio non lascia il passo.
Ecco perché c’è sempre bisogno di porre l’accento sull’affissione indiscriminata dei manifesti elettorali, che poi, a queste latitudini, rischiano, non si sa perché, di rimanere in bella vista per molto e molto tempo dopo il voto. Addirittura in certi casi fino alla prossima tornata elettorale.

Ecco perché diventa necessaria la nuova rubrica temporanea di CityNow, che vi accompagnerá fino al 21 settembre prossimo. Salvo ballottaggio. Perché in questo caso, i politici di casa nostra, saranno costretti a vedersi “giudicati” dai cittadini per le loro leggerezze elettorali, almeno fino al 15 ottobre.

Pertanto, ogni giorno, “perderemo tempo” pubblicando le affissioni abusive che deturpano la nostra cittá da parte dei politici candidati, che poi sono gli stessi che promettono di amare Reggio.

Certo, è inutile nascondere che dietro l’affissione selvaggia non ci sono i candidati in persona, ma gruppi di professionisti del manifesto che ogni notte vanno in cerca degli angoli di maggiore visibilità per propinare la candidatura di tizio, caio o sempronio. Ma un buon politico lo riconosci anche da questo. Dal fatto che non predica bene e poi razzola male. Dal fatto che è nelle condizioni di dire alla sua “squadra” di attacchini di non insozzare la città che poi si vorrebbe governare.

Allora, cari lettori, non lasciateci soli. Aiutateci in questa scomoda ma necessaria denuncia. Inviateci in privato, (sulla nostra pagina Facebook, Instagram o alla mail [email protected]) anche le vostre segnalazioni. Se siete stanchi di sentire le solite tiritere, e di vedere faccioni ovunque, siate protagonisti del tentativo di mettere fine ad uno scempio a cui purtroppo siamo abituati, e a volte assuefatti.

Loro affiggono i loro manifesti, noi inchiodiamoli alle loro responsabilità.

Chi spende e chi spande

Proviamo quindi a unire l’utile al dilettevole, inteso come curiosità. Vediamo chi in sede di presentazione di liste e bilancio ha speso di più e chi meno in materiale elettorale. Certo, è un dato puramente indicativo, perché poi, quei costi raddoppiano e in alcuni casi triplicano. Alcuni si autotassano, altri indicano le fonti di finanziamento (soprattutto i partiti tradizionali). Bilanci, insomma, di previsione di spesa.

E così spulciando tra le 32 liste, sappiamo che tra manifesti, santini, schede fac simile e pubblicità varie, il Centrodestra si è ricompattato mettendo insieme la cifra di 45200 euro. Ha speso meno della metà invece il Centrosinistra che ha messo a Bilancio 18300 euro. Mentre, per gli altri sette candidati – compreso il M5S -, cosiddetti civici, sommando le spese di ognuno, si parla di 33275 euro.

In fin dei conti, cifre neanche tanto esagerate, se si pensa che questi sono definiti dagli addetti ai lavori, i costi della democrazia.

Nel particolare si può notare come la parte dei “Paperoni” la recitino quelli della Lega che hanno messo sul piatto ben 25 mila euro di partenza. Un vero e proprio investimento per il partito di Matteo Salvini che punta a radicarsi sul territorio. Il divario con il centrosinistra è piuttosto evidente se si tiene conto che i più “spendaccioni” sono quelli di A testa Alta- Psi con 5300 euro. Tra i civici invece la parte del leone la fa il massmediologo Klaus Davi che ha investito nella campagna elettorale 10 mila euro; seconda la Tortorella con 7 mila e a completare il podio La Strada con Pazzano sindaco che ha messo in bilancio 5570 euro. Il ruolo di cenerentola, infine, tocca al Patto per il cambiamento di Antonio Sapone che, all’interno del centrosinistra, affronterà la campagna elettorale con sole 300 €.

Ma ecco di seguito i soldi messi a Bilancio dalle singole liste:

Centrosinistra:

A testa alta Psi 5300 euro – Articolo 1 500€ – Reggio Bene Comune/Meridionalisti progressisti 500 € – Innamorarsi di Reggio 500 € – Italia viva 3250 € – Patto per il Cambiamento 300 € – Partito democratico 5000 € – Primavera democratica 450 € – Reset 500 € – S’Intesi 500 € – La Svolta 500 €

Centrodestra:

AmaReggio 1100 – Cambiamo con Toti 2500€ – Fratelli d’Italia 1500 € – Forza Italia 2400 € – Nuova Italia unita 5000 € – Meda 1800 € – Ogni giorno Reggio Calabria 2400 € – Lega 25000 € – Minicuci sindaco 1500 € – Reggio Attiva 2000 €

Angela Marcianò

Fiamma Tricolore 500 € – Identità reggina 1000 € – In Marcia 900 € – Per Reggio Città Metropolitana 3200 €

Saverio Pazzano:

La Strada 5570 € – Riabitare Reggio 800 €

Movimento 5 Stelle

2450 €

Klaus Davi

10000 €

Miti Unione del Sud

555 €

Partito comunista dei lavoratori

1300 €

Patto civico con Tortorella sindaco

7000 €