ADM a Gioia Tauro, Conia contro Abramo: 'Si cresce tutti se si cresce assieme'

Conia replica al sindaco di Catanzaro sulla vicenda riguardante l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a Gioia Tauro

Il sindaco di Cinquefrondi nonchè Consigliere metropolitano di Reggio Calabria Michele Conia attacca il sindaco di Catanzaro Abramo in merito all’Agenzia delle Dogane a Gioia Tauro.

Conia contro Abramo: “Basta visioni campanilistiche”

Michele Conia

“In questi ultimi giorni ci siamo indignati, forse giustamente, davanti alle parole di un giornalista che ha definito la Calabria irrecuperabile. Una terra come la nostra che è il fanalino di coda della nazione invece di cooperare per un unico obiettivo è ancora ancorata alle lotte di campanile ed ai vecchi politicanti che non vogliono mollare gli ormeggi del potere”.

È quanto dichiara Michele Conia, sindaco di Cinquefrondi già Consigliere metropolitano di Reggio Calabria.

“Indignano più di tutte le parole del sindaco di Catanzaro, Abramo, che si scaglia contro la decisione di destinare gli uffici dell’ADM (Agenzia Dogane e Monopoli) a Gioia Tauro”.

“Forse ad una parte della politica Calabrese è sfuggito che l’Hub di Gioia Tauro possiede un porto considerato fondamentale nella rete TEN-T (utile al corridoio transeuropeo e al centro di quello transoceanico) che movimenta 3,5 milioni di Teu’s all’anno e per ovvi motivi le operazioni doganali rappresentano la quasi totalità delle operazioni che si svolgono in tutto il territorio Regionale”.

“E’ ora di dire basta. Basta a visioni campanilistiche che provano ad affossare, con uno stillicidio di scriteriate azioni ed inazioni, ciò che già naturalmente sarebbe il nostro più grande punto di forza logistico-economico e che di continuo viene messo a rischio da una classe politica inadeguata”.

“Siamo stanchi di essere osservatori immobili che vedono svanire le opportunità che si presentano, soprattutto la politica non può essere miope di fronte ad una opera di importanza intercontinentale come il porto di Gioia Tauro, ma soprattutto la Calabria, che difatti viaggia a velocità ridotta rispetto all’economia del sistema paese, non si può permettere di creare ulteriori lotte intestine. Si cresce tutti se si cresce assieme!”

“Forse è arrivata l’ora di rivendicare con forza i nostri diritti che per tanti anni sono stati negati da una classe politica accentratrice ed atrofizzata dal potere”.