Locri, 3 infermieri aggrediti in un mese. L'Ordine: 'Cosa deve succedere ancora?'

L'Ordine di Reggio Calabria chiede l'intervento dell'Asp: "Non è più tollerabile che un paziente sfoghi il suo malcontento su un infermiere"

Ancora un’aggressione, ancora una nota dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia di Reggio Calabria. La comunicazione, che porta la firma del Presidente dott. Pasquale Zito, annuncia un’altra disputa all’interno dell’ospedale di Locri che, per la terza volta, in un solo mese, ha visto protagonista un infermiere.

La nota dell’Ordine degli Infermieri di Reggio Calabria

“Per la terza volta nel solo mese di maggio siamo costretti a denunciare un’aggressione nei confronti di un Infermiere mentre svolge il proprio servizio all’interno del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Locri. Un vero e proprio record indegno di un Paese civile.

A nulla sono valse le rimostranze dell’intera società civile, nessun effetto deterrente hanno avuto le telecamere posizionate all’interno del nosocomio locrese. Ci chiediamo cosa debba accadere ancora, prima che le competenti autorità prendano dei provvedimenti efficaci. Cosa osta all’istituzione di un posto fisso di polizia? Non è forse l’ospedale di Locri un pezzo di territorio da presidiare e difendere?

È tempo che l’ASP di Reggio Calabria si costituisca parte civile al fianco degli aggrediti. Non è più tollerabile che un utente con codice bianco, infastidito dall’attesa dovuta alla presenza di altri pazienti con codice rosso sfoghi il suo malcontento su un Infermiere che è lì per svolgere il proprio dovere a beneficio dell’intera comunità.

Al Collega vittima dell’aggressione, l’O.P.I. di Reggio Calabria, a nome di tutti gli Infermieri della Provincia di Reggio Calabria, esprime vicinanza e solidarietà. Ancora una volta, sperando sia l’ultima”.