L’Officina dell’arte torna al Cilea con “Due dozzine di rose scarlatte”
24 Gennaio 2016 - 13:14 | di Redazione
E’ un classico della commedia degli equivoci, un intramontabile successo di umorismo raffinato e di sensualità galante e discreta. Al teatro “Francesco Cilea” sabato sera, la compagnia teatrale “Officina dell’arte” torna a calcare il palcoscenico con la brillante pièce “Due dozzine di rose scarlatte”, un copione completamente riadattato dagli attori reggini Peppe Piromalli, Patrizia Britti, Antonio Malaspina. Insieme alle tre colonne dell’Officina, in scena anche la giovane attrice Luisa Zappia catapultata in una storia avvincente nella quale una donna farà di tutto per “evadere” dal marito pseudo “latin lover” ma che in realtà è ben altro. Sarà un amico di famiglia letteralmente invaghito della moglie trascurata a mettere un po’ di pepe in una storia che regalerà tante risate e momenti di riflessione senza dare mai giudizi. A colorare una trama affascinante anche una cameriera persa per il suo padrone e inconsapevole protagonista di un diabolico piano programmato, studiato e pensato dall’amico di famiglia.
“Due dozzine di rose scarlatte è una di quelle opere teatrali argute ed eleganti in cui il gioco delle coppie si mostra come un imprescindibile motore narrativo, un testo umoristico, brillante che funziona ed è uno dei più rappresentati in Italia – afferma l’attore Peppe Piromalli – E’ un matrimonio stanco che si trascina nella consuetudine, nella banale monotonia della quotidianità, senza scosse, senza imprevisti fino a quando l’amore tra moglie e marito perde smalto, freschezza. Da un equivoco si sviluppa una storia parallela sul desiderio e la necessità di sognare, un percorso iniziatico che ci fa riflettere sorridendo sulle nostre debolezze”.
Una commedia quindi, quella proposta dalla compagnia teatrale Officina dell’Arte che parla di uomini e donne con le loro fragilità, i loro vezzi, le loro idiosincrasie. Ma il vero fascino di questa pièce, giocata dai personaggi straordinariamente disegnati dagli attori dell’Officina, risiede nella sua leggerezza, nel linguaggio dinamico ed effervescente, nella trama mai superficiale, nel gioco degli equivoci, condotto con raffinata abilità. Un testo brillante e divertente, ma che nasconde quell’infelicità e quell’insoddisfazione che spesso accompagnano l’essere umano costringendolo ad una vita claustrofobica e stagnante, in attesa che, prima o poi, arrivi qualcosa di nuovo a riaccendere una scintilla di vita, magari due dozzine di rose scarlatte. E’ possibile ancora acquistare i biglietti per assistere allo spettacolo al botteghino del teatro “Cilea”.