Mala Pigna - Il ruolo dell’ex senatore Pittelli concorrente esterno nella cosca Piromalli

Avvocato "tutto fare" della cosca Piromalli, impegnato a passare informazioni sotto banco ed a mantenere pulito il nome di Rocco Delfino

Tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare dell’odierna operazione “Mala Pigna” c’è anche l’avvocato Giancarlo Pittelli. Già imputato nel maxi processo Rinascita-Scott della Dda di Catanzaro, l’avvocato è accusato di “concorso esterno in associazione mafiosa”.

Il ruolo dell’avvocato Giancarlo Pittelli

L’ex senatore Giancarlo Pittelli è fra i 29 destinatari di misura cautelare nell’ambito dell’operazione dei Carabinieri “Mala Pigna”.

L’avvocato, già ai domiciliari in quanto coinvolto nell’operazione “Rinascita Scott”, è accusato di essere “completamente asservito a Delfino” secondo quanto riportato dal Procuratore Bombardieri, durante il corso della conferenza stampa tenutasi presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria.

L’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa contestualmente alle rivelazione di segreti d’ufficio ed abuso d’ufficio trae origini dai comportamenti dell’avvocato dentro e fuori dal carcere dove operava non solo come “postino”, ma anche come “guardia” degli interessi di alcune cosche di ‘ndrangheta, in particolar modo per ciò che riguardava la figura di Delfino Rocco.

Secondo quanto emerso dalle indagini, Pittelli, infatti, avrebbe messo a disposizione di alcuni clan del Vibonese, come i Mancuso di Limbadi e Nicotera i suoi canali ed i suoi agganci per rafforzare il loro potere mafioso.

“Quella di Pittelli – ha aggiunto Bombardieri – è una condotta completamente a disposizione della figura di Rocco Delfino e della cosca che rappresenta. Tale condotta si sostanzia in primo luogo come punto di relazione tra il carcere, dunque la figura di Piromalli Antonio e Piromalli Giuseppe e Delfino Rocco. È lo stesso avvocato che, in un’occasione, legge al Delfino una lettera da parte di Piromalli Antonio in cui si parla di questioni criminose.

L’attività del Pittelli è a tutto tondo – ha proseguito il Procuratore – perché accanto a questa condotta, che ovviamente esula dal mandato difensivo, ci sono attività volte praticamente a consentire il proseguire dell’attività criminosa oggetto dell’indagine cioè il traffico dei rifiuti e intestazione fittizia”.

“Io adesso mi devo occupare di voi”

L’ex senatore Pittelli era disponibile a “risolvere i problemi” e, dalle intercettazioni risulta essere completamente asservito a Delfino, insieme a numerosi altri professionisti:

“Io adesso mi devo occupare di voi Rocco. Io devo tirare prima i vostri interessi e poi gli altri”.

Da queste ed altre dichiarazioni emerge la consapevolezza del ruolo che il Delfino assumeva nel contesto criminale. E sono questi, anche, parte degli elementi a livello indiziario che fanno ritenere che si possa ritagliare la figura di “concorrente esterno” per Pittelli che viene designato dal GIP come “non un semplice postino“.

Il passaggio di notizie, la ricerca della prosecuzione del traffico illecito di rifiuti attraverso intestazioni fittizie, il cercare di rendere Delfino immune dai giudizi, intervenire per risolvere i cosiddetti problemi, fanno dell’ex senatore FI, una figura ricorrente nel corso dell’indagine che ha avuto inizio tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018.

Anche il Generale C.A. Antonio Pietro Marzo, arrivato a Reggio Calabria da Roma per illustrare i dettagli di questa complessa operazione, ha parlato, nello specifico, della figura dell’avvocatotutto fare” della cosca di ‘ndrangheta:

“Così come già emerso in Rinascita Scott, Pittelli, che aveva acquisito determinate informazioni su un’importante inchiesta in corso, si preoccupa di riferirle citando anche il nome del magistrato che se ne sta occupando. Il GIP ha inteso anche valorizzare una conversazione del processo Rinascita-Scott in cui Luigi Mancuso convoca Pittelli per affidargli “la pratica di Rocco” (Delfino ndr.), a testimonianza dei rapporti storici tra la cosca vibonese e i Piromalli.