Asp Reggio, Guido Longo chiederà lo stralcio del debito: ‘Separare il passato dal presente’

Nel Consiglio regionale che lo ha visto protagonista l’ex questore lancia messaggi d’amore ai i reggini: ‘Qui gli amici più fidati e sinceri’

Sanità calabrese al bivio, o all’anno zero. Dipende dai punti di vista. Il dibattito di ieri in Consiglio regionale ha chiarito le strategie che la Regione, per tramite del suo presidente facente funzioni, Nino Spirlì, e il Commissario ad acta, Guido Longo, hanno in mente.

Intervento straordinario

Intanto con la richiesta, senza tanti fronzoli, da parte di Spirlì:

“Per la Sanità calabrese l’unica soluzione percorribile è un intervento straordinario dello Stato che non sottragga alla Regione i poteri di organizzazione e di coordinamento, ma imponga, attraverso un piano straordinario, la verifica e la determinazione certa del debito e il conseguente azzeramento di tutte le pendenze pregresse. In tale direzione, nei giorni scorsi, ho inviato una richiesta accorata al presidente Draghi, in quanto convinto che, senza l’azzeramento del debito sanitario, questa regione non potrà mai ambire a offrire ai propri cittadini il sacrosanto diritto alla salute”.

Una posizione non nuova per la verità, In più occasioni il presidente facente funzioni ha ragionato sulla sanità in questa direzione.

Ma il fatto nuovo è rappresentato dalla sponda offerta dal Commissario ad acta che per la prima volta non fa solo le veci del ragioniere dello Stato, millantando competenze che non ha. Guido Longo ha mostrato e mostra di tenere alla Calabria forse più di tanti calabresi che con la sanità si sono arricchiti.

Pochi amici, fidati, ma reggini

Il Commissario prima di addentrarsi nella relazione preparata per i consiglieri regionali fa una premessa, che è suonata come una sottolineatura, un messaggio per chi ha orecchie per intendere:

“Io sono stato nominato dal governo precedente all’attuale, ho accettato perché sono molto legato alla Calabria come tutti sanno. Sono legato alla Calabria e in particolare alla provincia di Reggio Calabria dove ho prestato servizio per parecchi anni e dove ho gli amici più fidati e sinceri. Pochissimi a dire il vero, ma sono reggini. Ho accettato perché ho sentito di compiere questo sforzo per il popolo calabrese. Non ho altri interessi, men che mai economici, perché io sono pensionato e mia moglie è funzionaria di polizia, e non abbiamo prole. Quindi non l’ho fatto per percepire uno stipendio che viene elargito dalla Regione con un accantonamento particolare, perché è bene che si sappia questo: la Regione Calabria paga purtroppo questo commissariamento straordinario anche in questo senso”.

Debiti e… stralcio

Poi Longo si sofferma sull’Asp di Reggio assumendo una posizione chiara quando dice che “i bilanci a Reggio Calabria non è possibile farli poiché manca la quantificazione del debito e sarà chiesto un provvedimento normativo” e poi quando boccia il Commissariamento, in generale:

“Devo dire che la commissione straordinaria di Reggio non ha sortito gli effetti sperati sul piano della gestione aziendale. Perché i problemi che riguardano l’Asp di Reggio Calabria sono abbastanza noti ma non ho potuto constatare nessun passo avanti. L’unica possibilità, secondo me, e l’ho comunicato anche ufficialmente, sarebbe una gestione stralcio, in modo da separare il passato con il presente perché altrimenti non penso si possa uscire da questa situazione”.

Ma per ora, occorre tenere sott’occhio il contenzioso

“Bisogna curare il contenzioso, dobbiamo costituirci nelle liti in sede amministrativa e civile perché se non lo facciamo perdiamo le cause e son dolori, perché si accumula il debito. Perché i debiti sono cumulati così, lasciando che il contenzioso andasse a ramengo. Sono interessi che si accumulano, interessi dell’8-10% , è questo che ha creato il grande debito a Reggio Calabria e a Cosenza, la non cura del contenzioso. Questo è stato il sistema illecito che ha creato questo debito”.