Autonomia differenziata, Schifani: ‘Non condivido la preoccupazione del presidente Occhiuto’
"La Sicilia ha le carte in regola per partecipare a questa grande trasformazione" le parole del presidente siciliano
20 Giugno 2024 - 12:32 | Redazione

Autonomia differenziata: il governatore siciliano e presidente del Consiglio nazionale di Forza Italia, Renato Schifani, dopo l’approvazione del regionalismo differenziato torna sull’argomento nelle interviste rilasciate a RaiNews24 e Ansa.
Dichiara Schifani:
“Non sono preoccupato e non condivido tutta questa preoccupazione del presidente Occhiuto perché è da tempo che all’interno del partito si discute di autonomia differenziata. Lui stesso si è vantato in passato di come Forza Italia avesse apportato delle modifiche positive sul testo iniziale Calderoli”.
Spiega il presidente della regione Sicilia:
“L’approvazione del regionalismo differenziato, grazie ai significativi miglioramenti normativi apportati da Forza Italia e recentemente anche con i suoi ordini del giorno, costituisce una importante sfida per il sistema delle autonomie. Una prova per rendere più giusta, più competitiva e più autonomista la nostra Repubblica. Per migliorare i servizi per i cittadini e le imprese”.
Prosegue:
“La Sicilia ha le carte in regola per partecipare a questa grande trasformazione, non solo perché è essa stessa il riferimento costituzionale dell’autonomia regionale sin dagli albori della Repubblica, ma anche perché adesso sta crescendo, incrementando Pil e investimenti, incrementando livelli di efficienza come dimostrato nel settore energetico. Emblematici i dati Svimez di oggi su crescita economica, investimenti produttivi ed esportazioni”.
Conclude il presidente Schifani:
“Il percorso attuativo del regionalismo differenziato approvato dal Parlamento dovrà comunque garantire l’eguaglianza sostanziale, i livelli essenziali delle prestazioni e gli interventi di perequazione per superare i divari tra Nord e Sud e la marginalità insulare. Su questo vigileremo attivamente nella convinzione che istituzioni più giuste e più moderne siano ciò che i cittadini e le imprese chiedono”.