Bagnara, la Pro Loco ha presentato il saggio Realismo Meridiano di Gianfranco Cordì

“In questi tempi in cui è già difficile portar

“In questi tempi in cui è già difficile portare avanti la cultura, ancor più difficile è portare avanti la filosofia. Eppure, proprio oggi c’è bisogno dell’una e dell’altra”.

È con le parole del presidente della Pro Loco, Bruno Ienco, che si è aperta la presentazione del saggio “Realismo Meridiano” di Gianfranco Cordì (Disoblio Edizioni), che ha avuto luogo ieri sera presso i locali della Pro Loco di Bagnara Calabra, siti in piazza Matteotti, alla quale oltre al presidente Ienco hanno preso parte Santino Cundari (Saggista e GriOS Università della Calabria), Salvatore Bellantone (Editore), Gianfranco Cordì (Autore del saggio).

La necessità della filosofia si esprime come una necessità di pensare, e di pensare la realtà per quello che è e al di là schemi precostituiti e al di là della parentesi filosofica postmoderna, segnata dal celebre aforisma nietzschenao “Non ci sono fatti, solo interpretazioni”.

Il saggio di Gianfranco Cordì, ha chiarito Santino Cundari passando in rassegna le principali posizioni filosofiche del dibattito contemporaneo tra nominalismo e sostanzialismo, al pari di quella lanciata da Maurizio Ferraris con il suo Nuovo Realismo, è una provocazione. Quella cioè, di cominciare a ripensare la realtà in maniera meridiana, ossia partendo dai sensi, dalle facoltà razionali e dalle scienze tutte, ma è anche il tentativo di proporre una visione delle cose tutta meridionale, dal Sud e per il Sud.

Una corrente filosofica fondata a Reggio Calabria con il compito di dare al Mezzogiorno, ha spiegato l’editore Salvatore Bellantone, quella voce di cui l’industria culturale, i cui mezzi sono al di fuori del Meridione, lo rende programmaticamente ed economicamente privo. Una voce non individualista ma comunitaria, collettiva, capace di affrontare le questioni del Mezzogiorno a partire dal Mezzogiorno e verso un nuovo Mezzogiorno, non più subalterno ad altri luoghi geografici della cultura ma sullo stesso piano di essi.

C’era bisogno di uno scossone, ha detto Gianfranco Cordì, di fare sentire la nostra voce e di raccontare agli altri quanti realisti abbiamo già nella storia della nostra terra, Campanella, Telesione, Gioacchino da Fiore, Galluppi, Strati, Alvaro, La Cava. E sono soltanto alcuni esempi. La nostra è una grande terra di realisti ed oggi la realtà ci chiama ad essere conosciuta e indagata così com’è, ci chiama a ripensarla con gli strumenti della critica, dell’illuminismo e dell’ontologia. A questa indagine non può sfuggire il Mezzogiorno, il quale chiama anch’esso ad essere investigato e raccontato così com’è stato nella sua longeva storia, così com’è divenuto e in che modo potrebbe diventare se solo tutti impiegassero il proprio spirito critico in vista del domani.

Accesa la lanterna della Disoblio, la serata è stata intervallata da numerosi interventi da parte del pubblico interessato a questo “Realismo Meridiano” teorizzato da Gianfranco Cordì; attenzione e partecipazione che testimoniano come il criticismo e l’amore del sapere non possano essere mai del tutto sradicati dall’essere umano, quando quest’ultimo comincia a riflettere con le parole della filosofia.