Bandiere Blu 2019 in Calabria, le spiagge eccellenti salgono a 11. Due le new entry

La Calabria sorride alla classifica della Fee con 11 Bandiere Blu, 2 in più rispetto al 2018

Buone notizie per le spiaggie italiane. Buone notizie anche per la nostra regione. Dalla classifica divulgata questa mattina dalla ong danese Fee risulta un aumento del numero dei comuni premiati con le Bandiere Blu (183, otto in più contro i 175 dello scorso anno) nonchè del numero di approdi (72).

Crescono dunque i comuni premiati, rimangono sostanzialmente stabili le spiagge e gli approdi. Fuori Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, Rodi Garganico e Melendugno, dentro località come Pisticci, Villapiana, Anzio, Imperia o Sanremo.

La 33esima edizione delle Bandiere Blu, i riconoscimenti assegnati dalla ong danese Fee, Foundation for Environmental Education, ai comuni rivieraschi e agli approdi turistici con le acque più belle e pulite premi anche la Calabria che va a quota 11 con due new entry, San Nicola Arcella e Villapiana.

Altre 9 bandiere Blu calabresi

Catanzaro
Cosenza
Crotone
Reggio Calabria

“Annunciamo con soddisfazione, anche per il 2019, un aumento di comuni Bandiera Blu, ben 183 – ha spiegato Claudio Mazza, presidente della Fee Italia – quella di Bandiera Blu è una filosofia dei piccoli passi ma cose molto concrete, che nel tempo determinano il cambiamento. I comuni in grado di conservare il proprio patrimonio ambientale e di saperlo promuovere mostrano già di essere quelli maggiormente appetibili per il turismo, turismo che dovrà inevitabilmente riferirsi a parametri di sostenibilità sempre più stringenti per potersi rinnovare e creare benessere”.

Per la Fee, la qualità delle acque o la spiaggia da sogno è solo il punto di partenza, non di arrivo. La procedura di certificazione segue infatti la norma Uni-En Iso 9001:2015. Primo elemento sono ovviamente i risultati delle analisi che, nel corso degli ultimi quattro anni, le Arpa (Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente) hanno effettuato nell’ambito del Programma nazionale di monitoraggio, condotto dal ministero della Salute insieme a quello dell’Ambiente. Risultati presentati direttamente dai comuni: “Oramai c’è piena corrispondenza tra quanto richiesto dalla Fee e quanto effettuato dalle Arpa, in termini di numero di campionamenti e di indicatori microbiologici misurati” spiega una nota, a scanso delle polemiche che in qualche occasione hanno toccato il riconoscimento negli anni passati.

Per piantare la bandiera blu su uno o più tratti di costa occorre incassare buoni punteggi anche in altri 32 indicatori che vengono aggiornati periodicamente. L’obiettivo, infatti, al di là del vessillo, è spingere le amministrazioni locali partecipanti a impegnarsi per risolvere, e sanare nel tempo, le problematiche relative alla gestione del territorio. Anche quest’anno sono stati messi sotto la lente l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione così come la percentuale di allacci fognari, la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla riduzione della produzione, alla raccolta differenziata e alla gestione di quelli pericolosi. E ancora: le iniziative promosse dalle amministrazioni per una migliore vivibilità nel periodo estivo, la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio, la cura dell’arredo urbano (piste ciclabili, zone pedonali) e delle spiagge e la possibilità di accesso al mare per tutti senza limitazioni. Non bisogna inoltre dimenticare l’azione di sensibilizzazione intrapresa affinché i comuni portino avanti un processo di certificazione delle loro attività istituzionali e delle strutture turistiche che insistono sul loro territorio ma anche i programmi rivolti a cittadini e turisti.

Oltre alla giuria nazionale, che ha lavorato in sinergia con quella internazionale, hanno dato il loro contributo anche alcune istituzioni come il ministero dell’Ambiente, quello delle Politiche agricole, il Coordinamento assessorati regionali al turismo, il Comando generale delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, l’Ispra, il Laboratorio di oceanologia ed ecologia marina dell’università della Tuscia, la Federazione nazionale degli Ordini dei chimici e dei fisici e l’Anci nonché organismi privati quali i Sindacati Balneari (Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti), la Fin, sezione salvamento.

ALTRE REGIONI

La Liguria sale a 30 località con tre nuovi ingressi (Imperia, Riva ligure e Sanremo) e guida la classifica nazionale davanti alla Toscana con 19 località, la Campania resta a 18 Bandiere. Seguono con 15 località le Marche, che perdono due Bandiere ma segnano un nuovo ingresso (Gabicce). La Sardegna è presente con 14 località con la novità dell’isola di Sant’Antioco mentre la Puglia conquista una nuova località (Maruggio) e raggiunge 13 Bandiere perdendone due. L’Abruzzo sale a 10 con l’ingresso di Villalago, sul lago di Scanno. Il Lazio arriva a 9, con la nuova entrata Anzio, il Veneto conferma i suoi 8 riconoscimenti, l’Emilia Romagna conferma le sue 7 località, come la Sicilia che ne guadagna una (Pozzallo) passando a 7 Bandiere. La Basilicata va a 5 con un nuovo ingresso (Pisticci) e il Friuli Venezia Giulia conferma le due Bandiere dell’anno precedente. Chiude il Molise con una Bandiera.