Bari: Scala, attacco frontale a Ghirelli, poi aggiunge: 'Torniamo in campo'

"Conte aveva chiuso l'Italia, e noi eravamo in campo a giocare. Quelle partite non vanno considerate"

Ancora più dura in casa Bari la reazione del DS Scala ai microfoni di TeleBari, intervento ripreso da tuttobari:com:

Non sono un giurista, ma vorrei tranquillizzare i tifosi. L’Assemblea di ieri non ha alcun tipo di competenza giuridica e non ha potere per decidere. C’è stata solo una proposta: sarà poi all’attenzione del Consiglio Federale. Ci sono tante cose che non vanno bene al Bari. La proposta parla di stop al campionato, e individuazione di una quarta promossa qualora non ci sia la possibilità di fare i play-off. Il Padova ha messo a verbale questo: laddove non si potesse giocare, si valuterebbe un criterio. E questo è per essere precisi. Il secondo punto su cui bisogna ragionare come ha detto lo stesso Ghirelli è che ci vuole una riflessione sul 38% che ha votato per un criterio che ci vede umiliati, è stata una votazione molto segmentata.

Noi abbiamo palesato tutto il nostro disappunto. Anche un bambino capirebbe che questa proposta fa acqua: a parità di partite siamo la miglior seconda e non l’abbiamo mai detto, abbiamo sempre chiesto di scendere in campo. Siamo chiusi a Bari per tornare a giocare: non ci appelliamo a trucchi extra-calcistici o alla sorte. Quelle quattro partite sono state giocate perché ci è stato detto di farlo, in una condizione non facile, tre fuori casa, nel giro di dieci giorni, l’ultima giocata quando l’Italia era già ferma. Conte aveva chiuso l’Italia, e noi eravamo in campo a giocare. Queste sono partite che non possono essere considerate: anche chi oggi andrebbe in B avrebbe potuto lasciare dei punti. Non capiamo il motivo per cui 16 squadre che farebbero i play-off sono disponibili a rispettare i protocolli e noi dobbiamo accettare una percentuale fantomatica. Il Bari è pronto a giocare. Se uno non può spendere i soldi per il protocollo ho dubbi possa andare in B.

Siamo disposti ad iniziare gli allenamenti e non capiamo il motivo per cui in A si possono iniziare ad allenare e squadre di Lega Pro non possano farlo. Chi non può farlo si tiri fuori. Non vogliamo vedere andare in fumo il nostro lavoro. Noi siamo sicuri, ma se il Consiglio Federale accettasse questa decisione, il presidente ha già detto che è pronto a tutelare i diritti in ogni sede, in ogni grado di giudizio. Gli investimenti vanno tutelati. Se poi perderemo la finale ai calci di rigore che ne faremo una ragione: potremo dire di essercela giocati sul campo. Non perdevamo da 25 partite, avevamo una partenza in pole position nella griglia dei play-off, con questo trend al 99,9 per cento saremmo andati in B. E’ una cosa senza senso”.