Berlusconi lancia Jole e il centrodestra: “Se vinciamo in Calabria vinciamo in tutto il sud”

Il leader di Forza Italia in gran spolvero, tra battute e aneddoti. “Calabria rinasce con fiscalità di vantaggio”

“Mentre Jole ha perso la voce, gli altri candidati hanno perso la faccia”. Si apre con questa battuta l’incontro di Silvio Berlusoni con i giornalisti e i militanti di Forza Italia. L’inno che ha accompagnato tutta la campagna elettorale di Jole Santelli risuona nella sala. Una canzone che lei stessa ha contribuito a far nascere. E parafrasando il testo, Berlusconi conclude “siete la terra che domenica voterà per Forza Italia e per il centrodestra”. È un Berlusconi in grande spolvero quello che si è presentato all’appuntamento con i calabresi. Scherza con la candidata, e con la platea citando i 13 punti di distacco dalla seconda della sua nuova squadra di calcio, il Monza, che milita al pari della Reggina in serie “C”.

Jole Santelli da parte sua prova a dire qualcosa con il filo di voce che le è rimasto:

“La politica per me è passione. Il presidente mi ha insegnato l’ottimismo, che non ci sono sfide impossibili e che non esiste l’io ma il noi”.

Un siparietto continuo, quello tra Jole e Silvio che replica:

“è una donna con tanti difetti, che in 26 anni non me l’ha mai data – dice richiamando l’ennesima battuta bollata come sessista dal web e dagli oppositori -. Ma adesso era anche perfetta – ha continuato – perché non poteva andare neanche in giro a raccontarlo”. E poi, sorrisi e carezze.

Riannodando il filo della visita in Calabria, Berlusconi lancia la candidatura di Tropea a capitale della cultura per il 2021. Parla della sua gioventù, e dei suoi trascorsi tra il mare e la montagna della perla del vibonese: “Avete dei boschi ospitali ma non sono sfruttati, pensate che le vostre imprese importano il legno da fuori. Anche qui bisogna intervenire” dice.

Poi torna sulle regionali:

“Sono felice che sia Jole la futura governatrice della Calabria. Nei 26 anni in cui ho lavorato con lei ho capito che ha questa capacità rara di saper giudicare le persone, scegliendo le più attrezzate per ricoprire gli incarichi”.“Mi sono seduto con Jole e leggendo il suo programma – continua il leader di FI – ho trovato la sanità al secondo posto dopo il problema attrezzature. La sinistra non ha prolungato l’alta velocità fino a Reggio Calabria e molte tra le linee ferroviarie principali non sono elettrificate, e i convogli ferroviari hanno un’età media di 30 anni. Jole ha questo vantaggio. Ventisei anni di lavoro nelle istituzioni le hanno consentito di conoscere tante persone anche da vicino, ed avrà la possibilità di proporre e chiedere le soluzioni appropriate” a chi di competenza.

Poi Berlusconi entra nel dettaglio dei dati dell’economia nostrana.

“La Calabria purtroppo è l’unica regione del mezzogiorno ad avere il segno meno davanti al suo Pil, – 0,3%. Se la Calabria avesse tenuto lo stesso passo del resto dell’Italia, che è penultima per il problema disoccupazione, avrebbe dovuto creare 10 mila 200 posti di lavoro in più. Questa è la causa dello spopolamento, qualcosa a cui si deve mettere fine”.

Berlusconi propone la sua ricetta:

“Introdurre fiscalità agevolata per le aziende che decidono di investire in Calabria, con riduzioni di tasse per 3 -5 anni fino il 50%; nessuna tassa per i primi 5 anni alle aziende che decidono di investire in Calabria. Possiamo abolire ogni tassazione e contribuzione futura per i primi tre anni del contratto di apprendistato, e la mia proposta è che si abbattano le tasse e i contributi anche sul contratto di primo impiego”.

Berlusconi commenta anche la classifica della vivibilità delle città italiane:

“Ho visto con grande dispiacere il risultato che vede le vostre città relegate agli ultimi posti. Ho visto cosa è successo per il porto di Gioia Tauro, un calo del 5% nella movimentazione dei container. Era il primo porto in Italia ed è stata superata da Genova. Era, nel 2007, al primo posto nel mediterraneo, oggi è diventata nona” E poi sul comparto della pesca: “C’è stato un calo del 46% dei navigli da pesca, e del 56% del prodotto dalla pesca, una cosa incredibile per una Regione come la vostra”.

Insomma per il presidente degli azzurri c’è molto da fare, “ma non da chi ha governato finora”. Entrando nel merito della coalizione afferma:

“Abbiamo proposto una squadra di candidati forti, con Forza Italia, e abbiamo discusso con Meloni e Salvini anche sui loro candidati, alcuni dei quali sono stati esclusi perché pensavamo che non avessero le qualità professionali adeguate. Così, vincendo, Jole avrà la possibilità di scegliere le persone migliori, ed ha avuto l’idea di costituire una task force, “Calabria promozione”, che sarà formata da esperti calabresi e provenienti da tutta Italia e, per la ricerca digitale, da tutta Europa”.

Ma Berlusconi immagina una rinascita.

“L’ultimo governo votato dai cittadini è stato quello che ho presieduto io nel 2008. Il nuovo governo, se saremo lì, dovrà ridare slancio al mezzogiorno. Vincendo domenica in Calabria vinceremo in tutte le regioni del sud, creeremo un ministero per il Mezzogiorno ed adotteremo delle leggi particolari che saranno decisive per la rinascita. Senza questa l’Italia non può andare molto lontano”.

Riprendendo i temi della campagna elettorale della Santelli, il Cav afferma che

“il prossimo governatore dovrà cercare di far cambiare l’immagine della Calabria in Italia e nel mondo. Della Calabria – argomenta – si parla soprattutto della negatività della ndrangheta che si può e si deve annientare”.

Un auto assist, che gli dà la possibilità di snocciolare i numeri della lotta alla criminalità dei governi targati Berlusconi. Da qui l’intervento di Berlusconi diventa prima nazionale, poi europeo e infine mondiale. Il messaggio forte per tutti è: Berlusconi è tornato.

Perché l’Italia sta così male? Perché da molti anni è governata da partiti che hanno fatto giochi di palazzo e che in questi anni hanno perso la maggioranza del paese. È demerito nostro, non siamo riusciti a far capire agli italiani la differenza tra noi e la sinistra: la diversa concezione del rapporto tra lo stato e il cittadino. Della primazia dello Stato (la loro concezione) sul cittadino, mentre per noi è la primazia del cittadino sullo stato”.

Berlusconi apre quindi una lunga parentesi sull’importanza di ricompattare l’occidente sui valori che furono dell’occidente, per difendersi dalla Cina comunista, e perorando la causa di un esercito europeo comune, tale da far diventare l’europa una vera potenza mondiale, al pari di Stati Uniti e Russia.

Immancabile l’attacco ai 5 stelle:

“Hanno speculato sulla buona fede degli italiani. Gli italiani li hanno votati, e oggi sono in crisi irreversibile, ma sono formati da persone che non hanno né arte né parte”.

Si scaglia così contro la tassa sulla casa e sulla successione – “l’hanno copiata dai francesi” dice – e ribadisce che

“Forza Italia è l’unico continuatore, testimone e garante della tradizione occidentale, democratica e garantista. Gli altri, nel centrodestra, non hanno nessuna radice nell’occidente. Sono persone per bene, che sui vari problemi decidono sulle loro convenienze o sulle necessità del momento. La presenza di Forza Italia è necessaria, perché quando prendiamo decisioni noi applichiamo sempre i nostri principi, che sono quelli applicati da tutte le vere democrazie occidentali”.

Berlusconi fa suo il programma della Santelli e si dichiara disponibile a darle tutti i suggerimenti che servono frutto della sua esperienza. Poi torna a scherzare:

“Votando per Forza Italia, dovrete anche fare dei paragoni con gli altri leader italiani in campo. Ma che razza di leader sono? E poi ricordate che il vecchio Berlusca è anche uno dei più capaci imprenditori italiani, non parliamo di donne, perché lì batto tutti”.

Promette di tornare in Calabria a festeggiare l’elezione della Santelli, a cui rivolge un augurio personale: “Vi auguro che con domenica il governo della vostra Regione diventi un governo nostro, e che a seguito della vittoria in Emilia e in Calabria il governo attuale decida di lasciare palazzo Chigi, perché democrazia è governo del popolo”.