Un 'salto' a San Luca per Brumotti: il pubblico social si spacca tra pregiudizi e voglia di cambiamento

Brumotti torna in Calabria e gli utenti social si scatenano: "Attento che non ne esci vivo"

“Abbiamo fatto un salto a San Luca”.

Lo ha scritto qualche giorno fa sulla sua pagina Facebook Vittorio Brumotti. Conosciuto meglio come “Abbombazza”, il biker è uno degli inviati più eclettici del team di Striscia la notizia.

Un salto a San Luca per Vittorio Brumotti

Non è la prima volta che il reporter fa tappa in Calabria, alcune volte sono state più piacevoli di altre: basti pensare agli incontri a Santo Stefano d’Aspromonte e, poi, a Cosenza, completamente differenti. Il ciclista, campione di bike trial, non ha mai nascosto di avere un legame particolare con questa terra spesso bistrattata dall’opinione pubblica a causa di pregiudizi, ma anche di condizioni che la “allontanano” nell’immaginario collettivo dal resto d’Italia.

Il mistero del servizio di Striscia la notizia

Non si sa nello specifico, cosa avesse in mente Brumotti al quale, come sempre, è stata scattata una foto in sella alla sua bici proprio davanti al cartello del Comune in provincia di Reggio Calabria. Il servizio non è ancora andato in onda, ma si può essere abbastanza certi che il report abbia intenzione di raccontare una delle sue storie dopo aver fatto così tanta strada.

Pregiudizi e cambiamento: l’opinione pubblica sui social

Ciò che colpisce è però l’opinione pubblica dei social. Nulla è più schietto, e a volte anche sterile, dei commenti su Facebook, quelli scritti senza remorare, dietro uno smartphone o la tastiera di un computer. Quasi 200 commenti in cui non mancano gli attacchi al paese di San Luca, purtroppo culla di gravi fatti di ‘ndrangheta, ma non per questo condannato a dover morire sotto il peso del pregiudizio.

“Ciao Vittò ci mancherai insegna agli angeli a saltare sulle nuvole”. “Sicuro che sei ancora vivo?”. “Occhio che da lì potresti non uscire più”.

Commenti che fanno accapponare la pelle e lasciano trapelare quale sia il pensiero di una parte di italiani in merito ad una piccolissima porzione di Calabria. Negare che la storia di San Luca sia indissolubilmente legata a quella della ‘ndrangheta sarebbe da ipocriti, così come minimizzare e ridurre la sua cultura ed i suoi abitanti a quell’unica parola: mafia.

Fortunatamente, sui social, c’è anche chi difende a spada tratta la Calabria, che sia per origini, per simpatia, per senso di giustizia poco importa.

“Non parlate male di realtà che non conoscete. Brumotti è più sicuro a San Luca che a Milano”. “Quando si parla di Calabria esce sempre il peggio di voi. Noi calabresi apriamo il cuore a tutti”. “Un giorno finirà il pregiudizio verso il sud”.