Caiata: 'Dal Consiglio Federale due vincitori. Riprendere? Sarà impossibile finire, ecco perchè'

"Bisognerebbe chiedersi perché si è arrivati a uno scontro così duro"

Le reazioni dopo la decisione del Consiglio Federale si susseguono. Ospite di Casa Di Marzio, ha parlato il presidente del Potenza Salvatore Caiata: “Non serve girarci intorno, il Consiglio Federale si è espresso sfiduciando la Lega Pro, che esce con le ossa rotte da questa assemblea. Bisognerebbe chiedersi perché si è arrivati a uno scontro così duro.

Il vero oggetto del contendere è il blocco delle retrocessioni. E’ evidente che il Consiglio Federale non vuole far passare un principio contrario alla verticalità dei campionati: siamo un sistema, le ripercussioni di questa decisione sarebbero ricadute a più livelli. Una decisione che secondo il Consiglio non avremmo dovuto prendere. Per questo siamo stati messi in minoranza.

Giocare è l’unico modo per evitare i ricorsi dei club. Anche se in questo senso il Consiglio Federale è stato chiaro: si dovrà garantire un sistema di promozioni e retrocessioni. Poi sulle relative modalità, tanto dipenderà da quanto grande sarà la finestra di tempo utile e in base a questa il numero di partite da disputare.

Noi prima del 2-3 giugno, data del prossimo Consiglio Federale, non potremo tornare ad allenarci. Poi almeno tre settimane saranno necessarie: nella più rosea delle ipotesi si torna in campo al 25 di giugno e dovremo finire il 20 agosto. Anche giocando ogni tre giorni, impossibile giocare le 20 partite rimanenti tra campionato e playoff.

Mentre i playout possono essere un obbligo, i playoff no. Credo di avere il diritto a non presentarmi a una gara senza incorrere in multe o penalizzazioni. Anche perché il protocollo sanitario si preannucia un problema: come facciamo a procurarci il numero di tamponi richiesto?

Il Consiglio Federale di oggi vede due grandi vincitori. Il presidente della LND Cosimo Sibilia e Gravina, il quale ha chiuso l’incontro invitando la Lega Pro a riflettere sulle proposte per il futuro. 100 club professionistici non sono più sostenibili per il calcio italiano. Il progetto più condiviso è quello di Galliani. Ma avere una Serie B a due gironi e una corrispondenza diretta con una doppia Serie C semiprofessionistica aprirebbe le porte del grande calcio a tutti. E tutte le piazze più prestigiose potrebbero vivere la B”.