Calabria, disoccupazione altissima ma la luce in fondo al tunnel è verde. Green jobs in costante aumento

Alti i livelli di disoccupazione. Analisi della Coldiretti sul 'green job'. Sempre più giovani alla guida di imprese agricole

Ristobottega

Disoccupazione in forte aumento ma l’analisi della Coldiretti fa ben sperare in una ripartenza tutta green.

Sempre più giovani alla guida di imprese agricole


In controtendenza rispetto all’andamento generale nel 2020, con la crisi provocata dall’emergenza Covid si registra uno storico balzo del 14% del numero di giovani imprenditori in agricoltura.

Questo è quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base delle iscrizioni al registro delle Imprese di Unioncamere relative al settembre 2020 che evidenziano una vera corsa alla terra degli under 35. Con oltre 55mila under 35 alla guida di imprese agricole e allevamenti, l’Italia – spiega la Coldiretti – è leader europeo nel numero di imprese condotto da giovani

Secondo la Coldiretti, il ‘’green job’’, è il nuovo orizzonte per chi vuole uscire dal tunnel della disoccupazione ed aprire un’impresa.

Ma cosa significa “lavoro verde”

Non c’è una definizione precisa ma in generale un green job è un lavoro che ha una qualche attinenza con l’ambiente.
Qualsiasi tipo di lavoro che contribuisca al risparmio energetico, o del settore delle rinnovabili, ma anche che abbia a che fare con la tutela del territorio e della biodiversità può definirsi un green job.

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È un settore che sta conoscendo un periodo di grande sviluppo, riscuotendo grande successo tra gli amanti del verde, grazie all’ecosostenibilità dei suoi progetti e alle sue produzioni ad impatto zero realizzate utilizzando materiali biocompatibili ed energie rinnovabili e pulite.

Un modo futuristico di approcciarsi al lavoro, che oltre a rispettare l’ecosistema che ci circonda ha creato tante opportunità per nuove figure professionali.

Il programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente ha classificato i green jobs, e tra questi rientrano lavori in agricoltura, attività produttive, ricerca e sviluppo (R & S), amministrativi e di servizio che contribuiscono sostanzialmente a preservare o ripristinare la qualità ambientale, ma non solo.

Sono green job i lavori che aiutano a proteggere gli ecosistemi, ridurre il consumo di energia, materiali ed acqua attraverso le strategie ad alta efficienza, ridurre al minimo o evitare del tutto la generazione di rifiuti.

Perciò perché non puntare ad alcune pietre miliari del Made in Italy quali artigianato e agroalimentare? Dove è scritto che la tradizione è nemica dell’innovazione e del progresso?

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Scegliere il settore primario e i prodotti tipici del patrimonio enogastronomico vuol dire, in qualche modo, recuperare tradizioni che rischiano di essere perdute.

Aprire un’impresa sostenibile che coniughi innovazione e Made in Italy

Se tra i giovani imprenditori agricoli c’è chi ha scelto di raccogliere il testimone dai genitori, la vera novità rispetto al passato – continua la Coldiretti – sono gli under 35 arrivati da altri settori o da diverse esperienze familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalità, i cosiddetti agricoltori di prima generazione.

“È necessario investire sull’agricoltura che è un settore strategico per far ripartire l’Italia grazie anche a un esercito di giovani attenti all’innovazione e alla sostenibilità” conclude la leader dei giovani della Coldiretti Veronica Barbati nel sottolineare che “occorre sostenere il sogno imprenditoriale di una parte importante della nostra generazione che mai come adesso vuole investire il proprio futuro nelle campagne e per questo va liberata dal peso della burocrazia che impedisce anche il pieno utilizzo delle risorse comunitarie”.


“Oscar Green”

Oscar Green 2020 I Premiati

In Calabria sempre la Coldiretti ha premiato sei aziende con l’ “Oscar Green”. L’ Oscar Green è il premio che Coldiretti Giovani Impresa mette in palio ogni anno per accendere i riflettori sui giovani impegnati in agricoltura.

I premiati per le sei categorie sono:

Fare Rete di Serena Paese, per la  valorizzazione della patate della Sila IGP, con “Le Montanine”. Produce le prime chips Made in Sila, unendo l’amore per il territorio e la tradizione di famiglia.

Impresa 5 Terra di Gabriele Francesco Bafaro. Si tratta di un progetto di archeologia sperimentale “Archeo-Vino Acroneo” che nasce dalla volontà di ricostruire il processo di vinificazione antico e di sperimentare le tecniche di coltivazione della vite usate nell’antichità conservando il vino in anfore di artigiani calabresi.

Sostenibilità Ambientale di Federica Basile. La cooperativa agricola Fattoria della Piana è una cooperativa di allevatori che opera nel settore lattiero caseario calabrese della Piana di Rosarno e che ha realizzato un impianto di produzione biogas che consente di produrre energia in modo totalmente ecosostenibile, con una potenza elettrica di 998 kW. L’impianto utilizza gli scarti della Fattoria e di altre 80 aziende agricole per produrre energia elettrica e termica. Esempio di economia circolare.


Campagna Amica di Elirosa Blaiotta. La società agricola Terzeria, è ubicata nel cuore della Piana di Sibari, produce agrumi, ortaggi, cereali e foraggi, riso, olive e olio d’oliva e molto altro. Ha esperienza nella vendita diretta e on-line con spedizioni in tutta Italia.

Creatività di Giovanni Celeste Benvenuto. Dopo un lungo lavoro di oltre 12 anni, Giovanni ha riportato in vita lo “Zibibbo di Pizzo”, vitigno che qui affonda le radici nelle antiche rotte commerciali dei Fenici, ha fatto rivivere le antiche tecniche di vinificazione del posto che si stavano estinguendo.

Noi per il Sociale della Cooperativa l’Arca di Noè. Premiato il progetto di Agricoltura Sociale “Salute in Campo”, che si colloca nel campo dei servizi alla persona. Il progetto affianca alla tradizionale funzione produttiva dell’agricoltura la funzione “terapeutica” la capacità di generare benefici per le fasce vulnerabili della popolazione.

Una menzione speciale è andata all’Associazione Koinè di Maria Rosa Papalia, che con il progetto il “Viaggio di Koinè” promuove, nel cuore dell’Aspromonte, l’educazione ambientale, l’educazione alimentare e la riscoperta dei luoghi storici, con l’organizzazione dei “campi scuola” per bambini e ragazzi anche nei tempi dell’emergenza sanitaria.