Calcio: Ternana e Perugia in vendita tra incompatibilità e contestazioni

Santopadre: "Mi intimano di andare via come se fossi l’ultimo dei delinquenti..."

Una squadra retrocessa inaspettatamente in serie C, il Perugia, l’altra che ha chiuso il campionato in maniera anonima, la Ternana. Contestazioni forti nei confronti sia del presidente biancorosso Santopadre, come anche per quello rossoverde Bandecchi, anche se le motivazioni che riguardano la vendita delle società sono diverse. Il primo perchè fortemente attaccato dai propri tifosi ha dichiarato a La Nazione: “Il Perugia è in vendita. Non c’è proporzione tra quanto fatto (anche se non sono mancati gli errori) e quanto sta accadendo. Prendo atto di quanto in questi 11 giorni mi è stato detto e comunicato in tutti i modi e da svariate direzioni. Non ultimo l’ennesimo comunicato proveniente dagli ultras Perugia che mi intimano di andare via e che addirittura tutti mi devono ‘far terra bruciata intorno’ come se fossi l’ultimo dei delinquenti“. Diversa la decisione presa dal massimo dirigente ternano, al quale è stata annunciata l’incompatibilità rispetto al nuovo ruolo di sindaco: “Sono costretto a farlo – dice a La Nazione – perchè informato dal segretario comunale che la carica di sindaco è incompatibile con quella di proprietario della Ternana e anche con quella di presidente di Unicusano che ne detiene la proprietà. Ho ovviamente risposto che mi sembra assurdo e che non sono d’accordo. Ma se la politica italiana è questa, a maggior ragione ho mille motivi in più per mantenere con forza la carica di sindaco di Terni e portare avanti il mio progetto politico“.