di Antonello Diano – Dopo l’atteso Batman v Superman della DC Comics, anche la Marvel si è dovuta adeguare al mercato cinematografico portando sul grande schermo l’adattamento del fumetto Civil War, dove i nostri eroi si trovano a combattere tra di loro schierati in due fazioni opposte: team Iron Man o team Capitan America.
Nonostante il titolo sia Civil War, vi è poca presenza dello spirito del fumetto che vedeva i due team lottare per sostenere o contrastare il governo che voleva rendere pubblica l’identità dei supereroi, in una vera e propria guerra civile per i diritti sulla privacy (con addirittura un altro team i Thunderbolts composto da cattivi storici che lottano per il governo). Fumetto che finisce con l’iconica morte di Capitan America.
Ovviamente sarebbe stato impossibile trasporre sullo schermo un fumetto così “grande” sia dal punto di vista narrativo (nell’ universo cinematografico Marvel si conoscono tutte le identità dei supereroi), sia dal punto di vista dei copyright (i diritti cinematografici dei supereroi sono divisi tra diverse case produttrici come Disney, Fox, Sony, ecc), sia per tempistiche (sarebbe servito un film di almeno 8 ore).
Il film condotto magistralmente dai Fratelli Russo – già registi di Capitan America: il Soldato d’Inverno – può essere considerato non solo il sequel del sopracitato film ma anche un sequel a tutti gli effetti di “Avengers: l’era di Ultron”.
Non è una guerra civile come dice il titolo ma più una scazzottata interna per chiarirsi le idee da che parte stare.
Dopo l’ennesimo tentativo degli Avengers di evitare un attacco terroristico con a capo Crossbones, le vittime civili e la distruzione portano il governo a domandarsi se i Vendicatori debbano agire di loro iniziativa come dei vigilantes o far parte di una task force ovviamente controllata dal governo.
Questa scelta divide gli eroi tra Iron Man che vivendo con il senso di colpa per le morti causate dall’impulsività delle sue azioni si schiera con il governo convinto di fare la cosa giusta e Capitan America che ha già vissuto questa situazione sulla sua pelle con la caduta dello S.H.I.E.L.D. a causa di un’infiltrazione interna da parte della famigerata Hydra.
Il filo conduttore principale dei due schieramenti, viene poi sottolineato da una trama secondaria interna che evolve nel motivo principale dello scontro: le uccisioni e gli attentati causati dal Soldato d’Inverno “Bucky”, amico di infanzia di Cap e mentalmente condizionato dal lavaggio di cervello causatogli dall’Hydra in Russia.
Ovviamente a goderne della lotta tra i supereroi, oltre al governo, vi è il classico “burattinaio” che agisce da dietro le quinte, creando divisioni e complotti tra i vendicatori.
Il film è un capolavoro di effetti speciali, lotte – soprattutto nell’inseguimento di Bucky da parte di Cap America – e del neo introdotto “Pantera Nera”, personaggio carismatico che spicca e vince a pieni voti la presenza nel film insieme alla new entry Spider Man, che con il ritorno dei diritti cinematografici da Sony a Marvel entra nel mondo degli Avengers con il suo carattere divertente, nerd e da teenager immaturo protetto sotto lo schieramento di Tony Stark.
La trama del film è piuttosto debole o perlomeno un qualcosa di già visto, che richiama alla mente “Il fuggitivo” con Harrison Ford, ma è comunque un passo in avanti nella qualità cinematografica dei film della Marvel che dimostrano come un film di supereroi può essere un buon thriller di spionaggio, soprattutto nella trilogia di Capitan America, di cui questo è il secondo miglior film dopo “Il soldato d’inverno”.
Film riuscito meglio anche rispetto a l’”Era di Ultron”, per caratterizzazione ed introspezione dei personaggi e continuità della storia, ma che forse arriva in un momento sbagliato per i cinecomics, di cui ormai il mercato è saturo.
Impossibile addirittura fare il paragone con Batman v Superman, film che è uguale ed allo stesso tempo diverso per un’insieme di combinazioni diverse.
Voto 7,5