Caro Babbo Natale...per quest'anno vorrei il ‘teletrasporto'

Il nostro desiderio per questo Natale

E’ un Natale speciale.

Lo è per l’intera Calabria, che tra meno di un mese si recherà alle urne per scegliere il proprio governatore. Lo è soprattutto per i reggini, desiderosi anche loro di poter esprimere la propria preferenza elettorale.

Una forbice, larga sei mesi (il cui taglio definitivo avverrà i primi giorni di giugno), decreterà il futuro della nostra terra.

A chi verrà consegnata nei prossimi cinque anni?

Che il popolo sia deluso è sotto gli occhi di tutti. Sanità, lavoro, infrastrutture, trasporti. I soliti problemi del Sud e della Calabria, sempre più fuori dai giochi politici nazionali.

Le aspettative dei calabresi, per il prossimo quinquennio legislativo, sono tante così come tante sono le richieste, le esigenze ed i bisogni dei cittadini. Già, i bisogni.

Tra quelli primari si evidenziano, in prima fila (e da decenni ormai), lavoro e trasporti. Per carità, il diritto alla mobilità viene garantito (e ci mancherebbe pure), ma a che costo?

Pensiamo alla nostra realtà, quella più vicina e a noi più cara: come raggiungere Reggio Calabria? E soprattutto, visti i tempi, come raggiungerla a Natale?

Città Metropolitana, tra le sue varie accezioni vuol dire, per chi ancora non lo sapesse, banalmente ‘muoversi nell’area geografica in tempi rapidi’ e per ‘rapidi’, nel 2020 si intende nel giro di minuti (le ore non vengono più concesse).

Tutto dovrebbe essere in relazione dunque.

Imprese, aziende, trasporti, istituzioni, ospedali, scuole, sistema universitario. Tutto deve essere raggiunto in pochi minuti.

La gente è stufa e lo percepiamo ogni giorno.

Riceviamo comunicati di associazioni, comitati, appelli di sindacati e semplici cittadini. Anche i nostri giovani artisti (vedi Augusto Favaloro) si fanno portavoce, attraverso un a canzone ed un video musicale, di un problema generazionale che condanna la nostra terra. E quindi il suo sviluppo.

Un altro giovane, questa volta salernitano ma residente a Milano per questo Natale, si è inventato il ‘pullman per i terroni’. Per far scendere al Sud i suoi amici meridionali ha messo in moto una macchina organizzativa degna del miglior direttore marketing ‘lumbard’, riuscendoci alla grande e suscitando l’interesse di testate e tv nazionali.

In questi giorni tra i reggini ‘espatriati a Milano’ (inserendo in questa definizione tutti i reggini emigrati da Roma in su) non si parla d’altro.

Anche tu sei riuscito a scendere? Quanto hai pagato il biglietto? Come hai viaggiato? Da Napoli in giù un incubo…

Non possiamo dunque che accodarci a questo filone di rabbia/positiva.

E’ questo l’augurio più grande che rivolgiamo alla nostra terra, quello di un veloce sviluppo dato dalla velocità e dall’efficienza dei trasporti, necessari come l’aria. Ed è su questo che i nostri politici devono puntare quasi esclusivamente.

Perché, per questo Natale, se dovessimo aprire idealmente la letterina indirizzata a Santa Claus (specie quelli fuori sede) leggeremmo tra i tenti desideri anche…

“Caro Babbo Natale…per quest’anno vorrei il ‘teletrasporto’…”