Caso bergamotto, parla l'ass. Gallo: 'Concordo con chi dice 'Riggiu non vindiu mai ranu'...'

Il chiarimento da parte dell'assessore all'agricoltura della Regione Calabria. Ecco la volontà di Gallo ed Occhiuto

“Il mio Presidente mi ha detto che di fronte al rischio di perdere un importante riconoscimento era opportuno prendere una decisione apparentemente impopolare. Occhiuto porterà avanti ed è convinto di ottenere in sei mesi la Dop dal Ministero. Qual è il riconoscimento di tutela migliore? Quando abbiamo ottenuto la Dop per il Cedro di Santa Maria del Cedro – dichiara Gallo a Calabria.Live – ho pensato che anche per il Bergamotto di Reggio Calabria fosse necessario pensare ad avere la denominazione di origine protetta”.

Sono le parole dell’assessore all’agricoltura della Regione Calabria Gianluca Gallo, che chiarisce la volontà della Regione Calabria, in merito alla querelle degli ultimi giorni tra i sostenitori del marchio Dop e i difensori dell’Igp.

“Dopo vent’anni persi in discussioni, ci siamo trovati con l’approvazione dell’Igp quando, l’Università Mediterranea ed i principali rappresentanti degli agricoltori hanno avanzato la richiesta di estendere la Dop dell’essenza al frutto. Abbiamo studiato la cosa a Bruxelles ed è fattibile.

Il rischio, approvando la Igp, era che, a fronte del dovuto dibattito pubblico, la lotta con i fautori della Dop si inasprisse e finisse in tribunale: questo significherebbe, ove accadesse, che Bruxelles bloccherebbe qualsiasi pratica in attesa dell’esito giudiziario (e sappiamo i tempi della giustizia civile…). Allora la scelta che può sembrare insensata, in realtà, tradisce un’autentica attenzione al territorio reggino, sia da parte mia che del Presidente Occhiuto.

Viste le produzioni di bergamotto siciliane e pugliesi che potrebbero insidiare la qualità nell’autentico Bergamotto di Reggio Calabria era necessario stoppare la pratica Igp e mandare avanti (con le rassicurazioni sui tempi che Occhiuto ha certamente preteso da Roma) la denominazione protetta. Basterà – secondo Bruxelles – una semplice modifica del disciplinare dell’essenza per estendere la tutela Dop anche al frutto. Quindi, bisogna avere fiducia nelle scelte della Regione e smetterla di litigare, per il bene di questa terra.

Più chiaro di così? No, non è possibile. E chi oggi cerca, ancora, di polemizzare non vuole, evidentemente, bene al bergamotto ed alla Calabria. Non è il caso ovviamente dell’avvocato Ezio Pizzi, presidente del Consorzio, che ha cercato- anche pubblicamente nelle ultime ore e nelle dirette Tv- di conciliare le diverse posizioni e addivenire ad una soluzione, con pari dignità, tra le parti.

D’altronde ha ragione da vendere Giovanna Pizzi, giornalista enogastronomica, produttrice e, da anni, impegnata a comunicare in tutta Italia la Calabria migliore, quando scrive sui social che ”Riggiu non vindiu mai ranu” (traduzione: Reggio non ha venduto mai grano, modo di dire che sottolinea una certa proverbiale incapacità del reggino)…ma, in realtà, ha sempre venduto Bergamotto.