Caso Reggina: gli interventi degli avvocati Cintioli e Lubrano

L'avvocato della Figc: "Se la Reggina avesse pagato entro il 20 giugno, non sarebbe stata comunque ammessa"

S Agata Entrata Sede

Al dibattimento davanti al Tar del Lazio, per la Reggina il primo a prendere la parola è stato l’avvocato Fabio Cintioli. Il punto di discussione è incentrato sull’interpretazione del comunicato FIGC 169/A. Accorato l’intervento del legale amaranto che ha cercato di spiegare in maniera minuziosa ogni dettaglio, sottolineando come la data di scadenza imposta dalla Figc è illegittima. La parola è passata successivamente all’altro avvocato della Reggina Enrico Lubrano che ha parlato di tentativo di condanna a morte di una azienda, esattamente l’opposto di quello che prevede il codice della crisi di impresa. Debito non scaduto quindi nessun obbligo a pagare entro il 20 giugno. Una volta effettuato il pagamento residuo nei primi giorni di luglio, la Reggina, ha ribadito con forza l’avvocato Lubrano, si presentava come una società con un equilibrio finanziario esemplare.

Concluso il doppio intervento degli avvocati della Reggina, la parola è passata al legale Viglione della Figc che ha ribadito quelle che secondo il suo punto di vista, sono le ragioni per le quali i due gradi della giustizia sportiva hanno respinto i ricorsi della società amaranto: “Mancata impugnazione, nei tempi previsti, del comunicato 169/A” ed una interpretazione che vuole l’omologa sia definitiva e poi un passaggio molto significativo sottolineato sempre dall’avvocato della Figc: “Se la Reggina avesse pagato entro il 20 giugno, non sarebbe stata comunque ammessa“.

Leggi anche

logo community