Caos scuole a Reggio, dalle famiglie una lezione di garbo e compostezza. Ma la pazienza è finita

Encomiabile l'atteggiamento delle famiglie reggine, a distanza di un mese, ancora in attesa di risposte certe da parte delle istituzioni


Trenta giorni da incubo. Per numerosissime famiglie reggine l’anno scolastico è partito nel peggiore dei modi a causa dell’improvvisa chiusura di ben nove plessi della città per dichiarata inagibilità.

Dopo il caos delle prime settimane, grazie all’impegno dell’amministrazione comunale e al lavoro dell’assessore Anna Briante, molte situazioni sono state risolte, con trasferimenti mirati, soluzioni tampone e sistemazioni ‘a incastro’ abilmente definite dagli uffici di Palazzo San Giorgio, in sinergia con i dirigenti scolastici.

La doccia fredda però, arrivata a pochi giorni dal suono della prima campanella, ha messo a dura prova centinaia di genitori, alle prese con notizie frammentarie, continui cambi di direzione e molti interrogativi e dubbi irrisolti.

A distanza di un mese da quel terribile provvedimento, che ha di fatto destabilizzato la serenità di migliaia di studenti e fatto tremare decine di presidi e professori, non tutti i nodi, purtroppo, sono stati ancora sciolti. Catona e Pythagoras sono le situazioni ad oggi particolarmente delicate, per via delle pessime condizioni dei rispettivi plessi.

E quindi, i quesiti, rimbalzano di casa in casa, di scuola in scuola. Quale il futuro degli istituti? Verranno demoliti? Verranno costruite nuove scuole? Se si, quali i tempi stimati? E in quali aree verranno edificate?

Tante le domande, troppe le incognite. E così, in attesa della delibera della giunta regionale che consenta a 14 classi di accedere all’ex Ciapi e in attesa di comprendere la strategia dell’amministrazione per i prossimi anni, non ci rimane che sottolineare la straordinaria pacatezza, il garbo e l’educazione delle numerosissime famiglie reggine, costrette a vivere una condizione di disagio continuo.

I tanti genitori hanno dimostrato grande senso di responsabilità e con instancabile fiducia hanno atteso, fino ad oggi, che gli Enti preposti sbloccassero la situazione. Per molti, si è già vista la luce in fondo al tunnel. Per molti altri, ancora no.

Eppure l’atteggiamento pacato dei genitori coinvolti, dettato dalla fiducia nei confronti delle istituzioni, continua e persiste. Secondo quanto raccolto però lo stallo sta portando inesorabilmente ad una profonda amarezza, ad un senso di rassegnazione e svilimento.

La pazienza, per molti, sta per esaurirsi. Per altri la sopportazione è ormai al limite. Insomma le famiglie reggine continuano a pagare il prezzo più alto.

Le lezioni pomeridiane in particolare stanno pesando tantissimo. Pensiamo ai genitori che hanno più figli, pensiamo alle attività pomeridiane in ‘stand-by’, a chi deve accompagnare i bambini in plessi lontani e diversi. Ai genitori lavoratori e lavoratrici che hanno visto cambiato l’orario di ingresso ed uscita scolastico stravolgendo la routine familiare e lavorativa. Ai bambini e bambine sradicati dal loro ambiente di riferimento, con uno stravolgimento del proprio benessere psico-fisico.

La pazienza dunque sta davvero per finire, adesso le protesta o possibili manifestazioni sono davvero dietro l’angolo.

Per questo è necessario che adesso le istituzioni intervengano presto e dimostrino sostegno concreto all’intera cittadinanza.